Leggi: del primo episodio - degli episodi successivi.
All'inizio lo pensavo molto "shounen" ed orientato alla battaglia. Poi semplicemente come un ammasso confuso ma affascinante di concetti tecno-mistici. Poi ho scoperto che c'è una profonda logica in tutto questo, ed è oltremodo geniale!
Diverse nazioni che fluttuano su gigantesche navi volanti sorrette da masse d'acqua che si limitano ad esistere lungo le chiglie. Una colossale lotta per far prevalere l'interpretazione "judgement" o "testament" della storia passata.
Quella che vediamo in questi tredici episodi è solo un'insignificante frazione della corposa opera libraria da cui è tratto e si focalizza sulla volontà del superficiale Aoi Toori di recuperare l'amata Horizon Ariadust (morta e resuscitata sotto forma di automa) dal controllo della fazione del Papato. Una decisione tutt'altro superficiale, che porta l'intera nazione di Musashi in uno stato di guerra.
Ma è una guerra in cui al normale scontro fisico si affianca la potenza del dibattito come effettivo elemento in grado di cambiare le sorti di un conflitto. Quindi si aggiungono le complesse logiche che governano questo distopico mondo, come ad esempio la possibilità di sacrificare diverse cose in cambio di svariati vantaggi: offrire la propria danza in cambio di una difesa invincibile, offrire i danni causati da un pugno per tirare successivamente un pugno il doppio più forte, offrire i propri sentimenti per sostenere un intero esercito.
Robottoni, magie, strane razze semi-umane, tecnologia... questo anime ha veramente di tutto, fatta eccezione per una caratterizzazione dei personaggi approfondita.
Si, infatti al di là delle ottime idee e dell'ottima realizzazione tecnica quello in cui pecca quest'anime consta nel presentare un cast che, seppure molto originale nel concetto, pecca per superficialità da ogni punto di vista.
Ma a parte questo difetto rimane nel complesso un anime magnifico, pregno di ottime idee ben realizzate. Attendo trepidante la nuova stagione.
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