Quello di cui sto scrivendo è un anime sorretto unicamente dai dialoghi, ed in cui i dialoghi sono coinvolgenti quanto una battaglia interstellare. Il grande Akiyuki Shinbo ha dato di nuovo il meglio di se.
Araragi è di nuovo nei pasticci. Si sveglia incatenato ad un'incastellatura di banchi scolastici senza ricordarsi nulla di come sia finito in tale situazione. Ben presto entra in scena la sua aguzzina: Senjougahara Hitagi, la sua ragazza, che con infinita freddezza gli spiega di aver orchestrato tutto questo piano unicamente per dimostrargli quanto lo ama.
Sigla di testa. Cambio totale di scena. Araragi si trova tranquillamente a casa propria in un giorno di pausa tra il tutoraggio della sua ragazza Senjougahara e quello della sua compagna di scuola studiosa Hanekawa.
Dialogo con la sorella, il tutto in uno stile che urla "Akiyuki Shinbo" da ogni poro.
Un design pulito, minimalista, iconico, surreale. Ed inoltre...
...tanto per ricordare che stiamo parlando del regista di Puella Magi Madoka Magica.
In totale questo episodio si suddivide in tre lunghi dialoghi del protagonista: il primo con Senjougahara sul senso della tortura a scopo romantico, il secondo con la sorella Koyomi sui rapporti con la famiglia ed il terzo con la piccola Mayoi sulla necessità o meno di rivelare la propria natura di vampiro esorcizzato ai suoi famigliari.
Tutti i dialoghi sono magnificamente articolati, imprevedibili e profondi. Talvolta un po' idioti, ma assolutamente coerenti (ad esempio il fatto che aggiungere "il coraggio di..." ad una qualsiasi azione negativa, la faccia diventare qualcosa di positivo).
Come il precedente Bakemonogatari, Nisemonogatari si dimostra ancora una volta essere un anime fortemente simbolico, al di fuori degli schemi; un'autentica ventata d'aria fresca per chi è stufo di opere troppo superficiali e dal facile appiglio.
Lo stile grafico e narrativo è tornato in tutto il suo splendore.
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