...con primo piano del mio alluce! |
Un po' troppo barocco per essere dedicato ad un pubblico di ragazzi, un po' troppo pacifista, un po' troppo romantico, un po' troppo pieno di "bei ragazzuoli senza un filo di barba che rispettano la sensibilità femminile". Alla J-Pop hanno degli strani modi per definire i target d'utenza.
Siamo in un'ambientazione fantasy generica, con i suoi mostri ed i suoi eroi. Il capo di tutti i mostri è Satana, una ragazza con le orecchie da elfa tremendamente potente.
Per un puro caso, nel castello in cui si trova, arriva l'Eroe. L'Eroe è un cavaliere senza macchia, tanto da seguire in modo radicale un assoluto precetto di "non uccidere". Precetto che si estende ad ogni forma di vita, umano o mostro che sia.
Satana lo vede come un povero idiota, seppure molto forte, ed approfittando del proprio aspetto inoffensivo decide di accompagnarlo nelle sue avventure spinta dalla curiosità.
Curiosità che, per esigenze di sceneggiatura, si trasforma in amore nel giro di un paio di pagine.
Le loro avventure li portano così a scontrarsi con un mondo ben diverso da ciò che sono le credenze comuni, trovandosi ad affrontare esseri umani ben più crudeli dei mostri che combattono e mostri che vogliono semplicemente sopravvivere in un mondo spietato.
Città sperdute in mezzo al nulla, intere popolazioni evidentemente composte da gente che non supera i vent'anni di età (per non urtare la sensibilità delle lettrici), draghi con gli occhioni dolci che la sceneggiatura prevede si debbano prendere sul serio e sparute trovate comiche qua e là.
Lo stile di disegno, per quanto particolareggiato, non incontra i miei gusti. Troppo asettico nel design dei personaggi, con dei volti generici da shoujo manga e distinti solo dall'abbigliamento e la pettinatura. Un design curato ma privo di un'identità propria, che ricade nello stile generico visto in moltissimi altri manga usciti negli ultimi anni.
La protagonista è poi la prova che non si tratta di uno shounen manga: la sua corporatura è snella e diafana, con delle proporzioni quasi maschili che sembra voler chiedere l'approvazione di un'utenza femminile giovane ed insicura delle proprie forme, come già molti shoujo manga hanno imparato a fare.
Ma al di là di questa contraddizione sull'utenza di riferimento Superior è un fumetto un po' banale nei contenuti, con tante situazioni a moralità politicamente corretta che sanno molto di già visto e stravisto. Carine alcune trovate, ma per la maggior parte resta un prodotto insipido.
Se volete un buon fantasy c'è molto di meglio là fuori. Ad esempio Ubel Blatt.
P.S.: Volendo essere precisi la pronuncia corretta dei kanji 少年 è しょうねん, quindi con la 'o' allungata e pertanto andrebbe scritto "shounen" e non "shonen". Anche perché しょねん (cioè senza la 'o' allungata) si scrive 初年 e significa "primi anni" e non "ragazzo".
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