Dopo diverse delusioni, anime dal sottotesto ambiguo e quella boiata di Appleseed XIII, finalmente ecco una serie che si mantiene all'altezza delle promesse.
Se solo non fosse per quella dannata canzoncina che la protagonista deve cantare in ogni dannato episodio!
Niente male questo Blood-C che, dopo una breve manciata di episodi, conferma lo stile e le tematiche avviate dal primo episodio. C'è il solito dualismo tra la Saya studentessa delle superiori circondata da amici, in effetti, un po' troppo perfettini per essere credibili e la Saya mietitrebbiatrice che combatte contro gli "Invecchiati" (così hanno chiamato gli strani mostri di questo Blood) la notte.
Ancora di più rispetto ai precedenti Blood, i mostri hanno ancor meno di "vampiresco" nel proprio aspetto, assumendo piuttosto fogge degne dei mostri di un jRPG, apparendo come piante multi-tentacolari, enormi torsi umani con ali e testa da rapace o una carrozza ferroviaria che vuole imitare un'elefante.
Ma in tutti i casi hanno in comune l'apparire di notte o tarda sera, l'essere molto difficili da ammazzare ed il divorare gli esseri umani (già, stavolta i vampiri non si accontentano di succhiare il sangue, si mangiano tutto quanto!) con dovizia di particolari cruenti.
Ma una notte Saya, dopo aver dato il colpo di grazia ad una di queste oscene creature, per la prima volta le sente parlare. Esalando l'ultimo respiro la creatura pronuncia le parole "Adempi al contratto". Iniziano così i dubbi e la già insolita routine di Saya inizia a vacillare.
E qui le cose iniziano a farsi interessanti, con un serie di domande che, finalmente, si fanno strada nella mente dello spettatore. Tanto per iniziare il padre di Saya le dice "Non badare alle parole del tuo nemico", come se intendesse glissare rapidamente sulla realtà degli eventi.
Poi c'è la professoressa della classe di Saya che le da' decisamente l'idea di sapere molto più di quanto non sembri, oltre a cercare palesemente di concupirla durante un colloquio privato (CLAAAMP!).
Inoltre c'è il compagno di classe Tokizane, che per ora non ha dato alcun segno di essere in qualche modo coinvolto con l'hobby segreto di Saya, ma che la regia ci continua a presentare come un "individuo misterioso" e pertanto ne dobbiamo prendere atto.
Ma c'è un preciso istante in cui capiamo che tutta la parte normale della vita di Saya, la scuola, gli amici e la pasticceria che è solita frequentare potrebbe essere una situazione artificiosa, prefabbricata. Tutte le persone che la circondano sono troppo perfette, tutte le situazioni troppo facili.
Ma arriva un momento in cui, dopo che Saya si è scusata per essere entrata in classe in ritardo la professoressa le dice "Non preoccuparti. Anche oggi è una bella giornata (citando forse la canzoncina insopportabile che Saya è solita intonare) e non succederà nulla." Stacco silenzioso sulla classe, nessuno si muove, Saya è visibilmente scossa.
La situazione è diventata talmente perfetta da non essere più credibile.
Una serie tv "bipolare" in cui si alternano momenti da commedia scolastica per ragazzine (ma che potrebbero essere un'angosciante illusione, se la mia teoria regge) e combattimenti contro gli "Invecchiati" tremendamente violenti e sanguinosi.
Finora, nonostante tutti gli elementi tipici delle produzioni delle CLAMP, sembra proprio essere una buona serie degna delle precedenti incarnazioni di Blood.
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