Purtroppo non è molto tempo che ho conosciuto il genio di Urasawa, il mio primo illuminante impatto l'ho avuto guardando la serie anime di Monster. Folgorato da tanta bravura nel creare le storie cercai immediatamente altre sue opere, ma a quel punto 20th Century Boys era già del tutto irrecuperabile nelle fumetterie.
È una triste storia.
Ma per fortuna non mi sono lasciato sfuggire Pluto, anche se di quello ne ho già discusso. E con altrettanta fortuna (non l'avevo notato sfogliando Anteprima) sono incappato nel primo numero di questo Billy Bat.
Siamo nel 1949 ed il fumettista americano di famiglia giapponese Kevin Yamagata riscuote un certo successo grazie al fumetto "Billy Bat". Un giorno, proprio mentre sta lavorando, due agenti del contro-spionaggio incaricati di sorvegliare un suo vicino gli fanno notare di aver già visto il suo personaggio in un fumetto giapponese molti anni prima.
Kevin non può sopportare l'idea di aver plagiato un'opera già esistente, sia pure involontariamente, e parte per Tokyo alla ricerca di maggiori informazioni.
Ma come ogni fumetto di Urasawa, quello che inizialmente può sembrare la trama portante di tutto il manga, in realtà non ne è che il cappello introduttivo, un minuscolo incipit. Il mistero dietro il personaggio di Billy Bat si scoprirà essere qualcosa di molto più grande rispetto a quanto Kevin si aspettasse; la trama si infittisce in modo sempre più torbido andando a sfociare in faccende ben più grandi della semplice editoria dei fumetti.
Un realistico Giappone dipinto durante l'occupazione americana, una selva di personaggi enigmatici, una strana catena di "incidenti" e l'onnipresenza delle raffigurazioni del pipistrello. Un manga in perfetto stile Urasawa, sostenuto da un'intricata trama di cui ne vediamo affiorare solo piccoli frammenti. Un geniale manga per palati fini.
L'inizio di un grande fumetto.
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