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30 maggio 2011

Kaiba - riesumando capolavori dimenticati

Vi è mai capitato di vedere un anime la cui storia fosse talmente bella da non rendervi nemmeno conto che fosse disegnato malissimo? A me si.


Di Kaiba ne avevo discusso in occasione del mio primo post sulle sigle memorabili (e a tal proposito vi metto il collegamento diretto alla pagina, perché la sigla è qualcosa di splendido), ma tornandomi alla memoria oggi pomeriggio durante la pausa pranzo ho trovato necessario dedicargli qualcosa di più.

Siamo in un remoto futuro non ben precisato, oppure in un universo parallelo totalmente diverso dal nostro, il punto principale è che la tecnologia ha fatto passi da gigante, tanto da oltrepassare ogni barriera etica.

Il nostro protagonista si sveglia privo di memoria, del tutto ignaro di quale sia la propria identità ed il suo scopo. Si trova accasciato contro la parete fusa di un palazzo, al collo ha un pendaglio raffigurante la foto sfocata di una ragazza ed il suo torace è attraversato da parte a parte da un terribile foro.


Non ha nemmeno il tempo di appurare la situazione che da fuori del palazzo appaiono degli strani velivoli che s'inseguono, per le strade meccanismi vermiformi risucchiano via la mente a tre presone ed alla porta appare un ragazzo con una grossissima e pesante arma. Immediatamente segue un folle inseguimento tra una specie di struzzo che lo salverà da strami macchinari volanti ed armi in grado di disintegrare una persona con un sol colpo. È l'inizio di una strana storia.

La tecnologia ha permesso di violare qualsiasi taboo e nell'universo di Kaiba il concetto di "identità" è qualcosa di molto complicato e del tutto effimero. L'identità, le memorie e tutto l'essere di una persona viene immagazzinato all'intero di un chip a forma di cono. In questo modo chiunque può liberamente passare da un copro all'altro, basta che qualcuno sposti il suo chip in una nuova testa. L'operazione è davvero semplice, non è richiesto nessun intervento chirurgico, basta proprio prendere in mano il chip da una testa ed infilarlo in un'altra.
Un semplice gesto che inganna indefinitamente il concetto di "morte".


Ma non sono tutte rose e fiori. Se l'interezza di una persona è un pezzo di hardware, può essere manipolato come tale. Esistono infatti speciali pistole che possono disattivare momentaneamente i chip, paralizzando di fatto il bersaglio, e leggere le loro memorie come se fossero delle banche dati senza protezione. Ed allo stesso modo in cui tali memorie possono essere lette, possono anche essere cancellate, manipolate e riscritte.
Ogni memoria può in ogni momento essere fittizia.


È un universo in cui l'ingiustizia e la disparità dominano incontrollate. I più poveri, per poter sopravvivere, si trovano costretti a vendere letteralmente i propri corpi originali, trasferendo la propria identità in un chip e facendosi inserire in pupazzi di bassa qualità.
Ma talvolta i dottori che si occupano di tale operazione possono decidere che sia troppo faticoso procurare un pupazzo fittizio al paziente, e semplicemente dissolvono nell'aria l'identità del soggetto, rendendolo irrecuperabile e, sinteticamente, uccidendolo.

Così nel suo lungo viaggio per recuperare la propria memoria, il protagonista passerà di corpo in corpo, di pianeta in pianeta, venendo a conoscenza dei drammi di decine di persone diverse. Drammi legati alla mancanza di risorse, al modo in cui un corpo diverso dal proprio originale possa cambiare la propria natura, alla battaglia della popolazione contro l'élite dei più facoltosi e decine di altre storie.


Viaggiando di luogo in luogo verremo lentamente a conoscenza di quella che è la vera trama di fondo di Kaiba, di quali siano i legami tra il protagonista, la ragazza nella foto e la manipolazione delle memorie. Un insieme d'intrecci che si contorcono ed alla fine convergono alla stessa radice, un ottimo esempio di come basti poco per raccontare una bellissima storia.

Malgrado il disegno un po' primitivo e la qualità delle animazioni un po' altalenante (seppure sempre su ottimi livelli nei numerosi momenti d'azione) il comparto tecnico sonoro è su livelli molto elevati. Già da come si può evincere dalla sigla la componente musicale rappresenta un fattore primario in questo anime. Musiche meravigliose, evocative e perfettamente azzeccate con quanto sta accadendo nella storia; la sinergia tra le due cose crea un impatto emotivo micidiale.

Kaiba è un favola dei tempi futuri, un racconto stupefacente ed onirico dedicato ad un pubblico da una mentalità matura in grado di recepirlo. Un splendido capolavoro che nessuno conosce.

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