Uno strano anime dalla simbologia subdola, questo.
Denpa Onna to Seishun Otoko è originale nella sua volontaria negazione dell'originalità. Un anime che fa del cliché una forma di innovazione. Un insieme organico di tutto ciò che definisce un anime come prodotto della SHAFT.
Quello che risulta dopo la visione dei primi tre episodi è proprio questo. In Denpa Onna to Seishun Otoko ogni personaggio è uno stereotipo portato all'eccesso della propria stereotipizzazione. A cominciare dal protagonista Makoto che afferma candidamente all'inizio della serie di trovarsi in una situazione cliché, per passare poi a sua zia Meme che casualmente è una bellissima donna sola con l'energia di una quindicenne. La sua compagna di classe Ryuuko che rappresenta lo stereotipo della ragazzina iperattiva e svampita e l'altra sua compagna di classe Maekawa rappresentate invece quello della sorella maggiore. Fra tutti spunta indubbiamente Erio, la sua -probabilmente- cugina, convinta di essere un alieno.
Tutti i personaggi femminili (quindi tutti i personaggi a parte il protagonista) denotano un certo elevato livello di sensualità intrinseca già dai particolari con cui vengono disegnati, cosa che ci porta allo stereotipo dell'harem. In aggiunta a tutto questo Erio e Makoto vivono sotto lo stesso tetto praticamente da soli, portandoci allo stereotipo dell'abbandono da parte dei genitori.
Dulcis in fundo, ma sono sicuro che ci siano altri aspetti che non ho ancora notato, le persone al di fuori della stretta cerchia dei protagonisti sembrano non esistere affatto, Makoto interagisce con una singola ragazza alla volta e tutto ci viene presentato dal suo punto di vista.
Esattamente come in un simulatore d'appuntamenti.
Ma in mezzo a tutto questo marasma di stereotipi come può essere un bell'anime? Semplice, con i dialoghi. Dialoghi originali, con una coerenza patologica, debilitanti, una continua lotta da parte di Makoto di entrare nella logica dell'interlocutrice ed uscirne vincitore o, almeno, tutto d'un pezzo. Senza rendercene conto assistiamo a battaglie colossali combattute con le parole.
E questo, pur non essendo affatto uno stereotipo nel mondo degli anime, lo è nel mondo delle opere della SHAFT.
Non c'è via di scampo.
Poi c'è il mistero di chi sia veramente Touwa Erio. Makoto non aveva mai saputo di avere una cugina, Meme sa per certo di essere sua madre ma non ha ricordi di essere mai stata incinta, Erio era una normalissima ragazza prima di sparire nel nulla per sei mesi ed ora afferma di essere un'alieno senza mostrare il benché minimo accenno di capacità extraterrestri.
Se tutto questo vi può interessare allora è la serie che fa per voi.
Ma soprattutto, quando avrò la grazia di vedere gli ultimi due episodi di Puella Magi Madoka Magica?
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