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13 maggio 2011

Ano Hi Mita Hana no Namae o Bokutashi wa Mada Shiranai - Dopo i primi episodi

Uno degli anime con il titolo più lungo che io ricordi si conferma essere una degna produzione dello stesso team di Toradora.


Beh, forse un po' più drammatico di Toradora, il quale rientrava comunque nel genere commedia.

AnoHana (così è abbreviato ufficialmente), nel bene o nel male, non si discosta da quelle che erano state le mie impressioni iniziali. Si tratta infatti di una storia incentrata su un gruppo di adolescenti che un tempo erano amici affiatati, di come il passare degli anni li abbia cambiati nel carattere, nell'aspetto e nel modo in cui si confrontano con il Mondo e con gli altri.
E questo è un ragionamento che si trovano improvvisamente costretti ad affrontare nel momento in cui Jinta inizia a percepire la presenza di Menma, una bambina del gruppo morta alcuni anni prima. Questo strano fantasma sembra legato ancora al mondo dei vivi per via di una promessa fatta con il protagonista e di cui nessuno, nemmeno lei, ricorda in cosa consistesse.


I sei protagonisti, che ormai si erano persi di vista da tempo, si trovano così in qualche modo portati dall'introverso Jinta a re-incontrarsi, ad affrontare le differenze che hanno sviluppato col tempo e ad esternare quali fossero i loro veri pensieri all'epoca dell'infanzia.
Naruko è la tipica studentessa attenta alle mode che passa il suo tempo con le amiche, ma che prova anche un'inconfessabile attrazione per Jinta (oltre ad essere diventata rapidamente il nuovo oggetto degli hentai in Internet). Tetsudou, chiamato "Poppo", è quello che ha subito meno cambiamenti dall'infanzia, i suoi vecchi sogni e la sua spensieratezza sono sempre rimasti gli stessi e nel corso degli anni la sue sete di avventura lo ha portato a girare per tutto il Mondo. Chiriko è invece diventata una giovane donna, razionale, fredda calcolatrice e realista, seppure si dimostri molto comprensiva nei confronti degli altri. Atsumu, infine, è diventato un autentico stronzo, infinitamente egocentrico e fortificato nel suo castello di convinzioni.


La storia così si dipana tra i conflitti che si vengono a creare tra le diverse personalità e la lotta concettuale per capire quale fosse il vero desiderio di Menma. Un storia prevalentemente di carattere drammatico e romantico, con qualche sparuto barlume d'ironia dettato dal carattere perennemente infantile di Menma e di Poppo.
Un'ironia che fortunatamente casca nei momenti giusti, riuscendo così a dare il giusto ritmo allo svolgersi della trama, senza apparire mai fuori luogo o forzata ed allo stesso tempo senza mai far annoiare l'utenza.
Ma nonostante questo resta principalmente un anime su toni abbastanza seri.


Tecnicamente è ineccepibile. Il design pulito dei personaggi è un bel vedere, gli scenari sono perfettamente dettagliati, buone anche le animazioni. Ma tutto questo fa oramai parte degli standard.

La caratterizzazione dei personaggi è quanto di più curato ci possa essere, ed il modo in cui si comportano e si muovono rende una vivida sensazione di realismo. Ottima la regia e buone anche le musiche.

Insomma un anime molto valido e bello da vedere, destinato ad un pubblico interessato ad opere ragionate ed incentrate sulle difficoltà di affrontare il mondo reale e le persone che lo abitano.

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