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09 aprile 2011

Maria+Holic Alive - Primo episodio

Zum zum zum, uno via l'altro vengono lanciati come nulla fosse i nuovi anime di questa stagione in sequenza sincopata. E questa volta non è un nuovo anime qualsiasi, ma la seconda stagione di una genialata comica!


Breve riassunto della stagione precedente: Miyamae Kanako si è trasferita in una scuola femminile perché è super-lesbica e vuole trovare il vero amore, ironicamente si troverà a condividere la stanza con l'unico maschio travestito di tutta la scuola: il genio del male Shidou Mariya.
Ah, Kanako è stupida come un sasso.

Maria+Holic è sotto tutti gli aspetti una mirata parodia degli shoujo manga più classici. In particolare il fatto che sia ambientato in una scuola cattolica per sole ragazze è un chiaro riferimento alla fortunata saga di Maria-sama ga miteru, una serie shoujo in cui seppure ci fossero continui vaghi riferimenti all'amore tra ragazze, la cosa non viene mai esplicitata.


Arriviamo così al dunque, in cui dopo essere stati introdotti in un'atmosfera molto garbata e signorile, la nostra protagonista conversa amabilmente con delle ammiratrici. Scopriamo però - con poca sorpresa, a dire il vero - che si tratta di un sogno. Al risveglio si trova di fronte l'odiato Mariya vestito da hostess (cosa che le causa comunque un sovraeccitamento, seppure sappia che si tratta di un maschio) e la relativa impassibile e caustica cameriera personale Matsurika.

Kanako: lesbica, stupida ed allergica ai maschi - Mariya: eterosessuale, geniale e sadico

Matsurika: non prova pietà per nessuno, nemmeno per il suo capo - La governante del dormitorio: dice di chiamarsi Dio

Arriviamo così alla sigla d'apertura: purtroppo siamo ben lontani ai ritmi esaltanti e micidiali di "Hanaji!" (la sigla della prima serie), ma quella che ci troviamo di fronte sono delle immagini prese a caso dalla prima serie accompagnate da una sigla di robottoni degli anni '70 (sembra seriamente la sigla giapponese di Mazinger Zeta) su un testo che descrive senza pietà l'incipit dell'anime.

Riprendiamo la storia e, tanto per far capire l'umorismo della serie, troviamo Kanako intenta a preparare il suo piano geniale per trovare l'anima gemella: aspettare l'ultimo momento prima dell'inizio delle lezioni e correre verso l'aula con un toast in bocca. Come da regola generale nelle simulazioni di appuntamento dovrà per forza andare a sbattere contro l'amore della sua vita.
Ovviamente fallisce in modo misero dopo circa due metri.


E la forza di questo anime sta proprio in questo: il suo umorismo si basa sul prendere le più comuni situazioni di qualsiasi opera a sfondo romantico, analizzarle, decostruirle e ricomporle secondo una logica spietatamente comica. In aggiunta a questo tali situazioni sono ulteriormente potenziate dalla sconfinata idiozia di Kanako, occupata ogni secondo della propria esistenza a cercare di soddisfare le proprie laide e maniacali idee sulle proprie compagne di classe (tra l'altro incredibilmente ignare delle sue tendenze).


Guardando le immagini scorrere sullo schermo ogni dubbio su chi fosse il regista di quest'opera è svanito all'istante. L'uso di ambienti lineari, lucidi e minimalisti; uso pesante delle sfumature cromatiche in sovrapposizione; ed il contrastante uso di soluzioni grafiche estreme al limite del barocco portano ad un solo regista possibile: Akiyuki Shinbo.
Tutto questo mentre aspetta il via per realizzare gli ultimi due episodi di Puella Magi Madoka Magica.

E io sono ancora qui ad aspettare...

Maria+Holic Alive riesce quindi ad essere in tutto e per tutto un continuazione della serie originale, senza apportare alcun effettivo cambiamento di trama nel bene o nel male. Il suo umorismo è sempre azzeccato e non delude mai, lo stile grafico è sempre quello del'inconfondibile genio del design e le musiche sono brutalmente prese dai vecchi anime degli anni '70 con un intento del tutto ironico.
Divertimento garantito.

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