Dopo due mesi e mezzo ecco uscito il secondo volume, con il quale il manga continua a tenersi su buoni standard.
Era il 19 gennaio quando ho recensito il primo volume e, contrariamente a quanto succede normalmente in questi casi, non ho avuto bisogno di andarmi a rileggere il volume precedente per ricordarmi la storia, è troppo semplice per dover richiedere simili sforzi.
Come con il primo volume il ritmo mantiene le aspettative e la serie si dimostra essere una storia di sopravvivenza dura e pura. I protagonisti sono ancora sperduti su una strana isola deserta abitata dalle più feroci razze animali estinte prima della comparsa dell'uomo, seppure provenienti da epoche completamente diverse. Il personaggio principale continua ad essere la copia sputata di Ushio da Ushio e Tora, la protagonista femminile è sempre una quindicenne con misure 90-60-90, la co-protagonista femminile è sempre una hostess anch'ella con 90-60-90, il nerd di supporto ha sempre un computer portatile dotato di una batteria che sembra avere durata illimitata e le scene di combattimento più le scuse per i fan-service erotici (molto casti, tutto sommato) si susseguono a profusione.
Molto apprezzabile l'enfasi sui temi legati strettamente alla sopravvivenza, non solo per il mero difendersi dalle minacce naturali ed il procurarsi del cibo, ma anche per le dinamiche di gruppo che si instaurano tra gli studenti e le varie psicosi che si manifestano. Cage of Eden è una via di mezzo tra il libro Il Signore delle Mosche ed il manga Battle Royale.
Per il resto ogni giudizio rimane immutato da quanto avevo scritto per il primo volume, certo non si capisce il perché di quest'idea in controtendenza di avere una copertina disegnata molto peggio del manga vero e proprio.
Come giudizio finale posso dire che, seppure non sia un capolavoro, Cage of Eden nella sua semplicità rappresenta un buon acquisto ed appassionerà a dovere tutti gli amanti delle serie avventurose. Una lettura ignorante ma godibile.
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