Votoms torna per la gioia di tutti i suoi ormai anziani fan e per la seconda volta (dopo Mellowlink) la storia non riguarda Chirico Cuvie.
Stavolta siamo nel mondo dei "Battler", moderni gladiatori che si sfidano in battaglie mortali a bordo dei loro AT. Come in Votoms: Big Battle, anche qui le battaglie sono organizzate da architetti deficienti e seguite da un pubblico di imbecilli, perché altrimenti non si spiegherebbe come sia possibile avere le gradinate al completo in uno stadio senza la minima protezione mentre in mezzo due o più veicoli da guerra si sparano missili anticarro e colpi di cannone automatico. Il bello è che sia nella serie TV, che in Big Battle che qui una buona parte del pubblico viene regolarmente trucidata dai proiettili vaganti.
Ma in fondo è la gioia di grandi e piccini, perché privarsene?
Insomma, l'arena di cui stiamo parlando è dominata dal sadico e spietato Pagan, un giovane battler alla guida di un AT rosso (ricordate, nelle serie di robottoni quello rosso è sempre quello del cattivo) beniamino del pubblico perché non risparmia mai gli avversari sconfitti. La storia si innesca nel momento in cui entra in scena un nuovo sfidante, alla guida di un AT nero, che lo sconfigge e proprio un istante prima di dare a Pagan il meritato colpo di grazia se ne fugge dallo stadio con la coda tra le gambe.
Nell'universo di Votoms quasi tutti sono dei trucidi omaccioni che non vedono una donna da decenni e questo non è proprio l'abito più intelligente da indossare. |
Il pilota dell'AT nero scopriremo molto presto essere tale Irvine, un giovane ragazzo ex-militare con diversi problemi di disordini post-traumatici dovuti alla guerra. Mentre di giorno si occupa di riparare e costruire AT assieme al suo socio (che vedremo in una sola scena e poi mai più), di notte arrotonda lo stipendio combattendo nell'arena facendosi organizzare gli incontri da un amico ubriacone. Questa seconda attività la svolge alla totale insaputa della sua sorellina stereotipata Donna, estremamente preoccupata per come la guerra abbia cambiato la sua personalità.
Un po' come in quest'immagine:
Pagan, dall'alto del suo orgoglio, non ha però digerito il fatto di essere stato risparmiato in maniera tanto disonorevole da Irvine e gli si flipperà il cervello. Costringe la sua manager a combinargli un altro incontro organizzato, ammazza gratuitamente il pubblico durante detto incontro (sempre per la gioia di grandi e piccini), gli brucia la casa, gli ammazza l'amico, lo cancella dai suoi amici di Facebook, gli piscia nei gerani, gli mostra il pisello e gli colora i vestiti di rosa. E per quanto plausibili solo metà delle cose che ho elencato sono vere.
Insomma inizia una battaglia personale tra i due con Pagan impazzito che vuole dimostrarsi superiore ad Irvine ed Irvine intento a lottare con i fantasmi del suo passato bellico in una lunga sequenza di possenti scambi di colpi.
Per quanto tutto questo possa sembrare duro e spietato, in realtà Case; Irvine risulta abbastanza "gentile" e all'acqua di rose se paragonato ad altri OVA dedicati alla saga di Votoms. Tanto per iniziare lo stesso Irvine, per quanto sia un provato reduce di guerra, rimane comunque uno sbarbatello se paragonato ai personaggi che vediamo ad esempio in Pailsen Files. Inoltre l'aggiunta di Donna è un altro mezzo per stemperare la durezza dell'opera, assumendo sia il ruolo di punto fermo di Irvine per mantenere la propria umanità, sia il ruolo di stereotipo della ragazzina che va a svegliare il protagonista all'inizio della giornata.
Anche lo stile grafico complessivo tende a preferire colori vividi ed ombre appena accennate alleggerendo ulteriormente i toni e rendendo il tutto indistinguibile dalle più comuni serie TV.
Anche le battaglie in se puntano più sul dinamismo dell'azione, tanto che qui vediamo due AT picchiarsi a lungo su una parete quasi verticale, che non sulla sensazione di avere a che fare con pesanti blocchi di metallo. Da un punto di vista è un peccato considerando la violenza intrinseca vista in Pailsen Files, ma da un altro punto di vista rappresenta anche un ritorno alle origini, in quanto le animazioni fatte a mano si avvicinano più alla serie TV originale.
Quella che abbiamo di fronte è un'opera realizzata con intenti abbastanza umili, senza pretese di epicità o di segnare una pietra miliare nella saga di Votoms. Dal canto suo, per quanto banale sotto alcuni aspetti, non è affatto un OVA noioso o ridicolo e si lascia rispettosamente guardare.
Anche da un pubblico che non abbia mai sentito nominare Armored Trooper Votoms.
Pollice a favore dunque, seppure rimanga una storia fine a se stessa e abbastanza semplicistica nella sua trama.
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