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27 febbraio 2011

Uncassandra - in conclusione

Dopo due mesi l'accoppiata di distruttori di profezie Bekku & Kizaki torna per concludere la storia, ma lo fa in maniera forzata ed affrettata.


Sono passati due mesi dall'uscita del primo volume di questa mini-serie e finalmente assistiamo all'evoluzione degli eventi che lo andavano a concludere. Ma la sensazione che sarebbe stato necessario almeno un terzo volume è molto forte.


La storia riassunta in poche righe è questa: Banjo Kisaki è un ragazzo che vede le tragedie future nelle foto presenti nel suo diario, Nanaki Bekku vede invece le tragedie guardando gli specchi; i due si mettono in squadra per sventarne il verificarsi.

Come avevo già scritto nella mia precedente recensione lo schema della semplice prevenzione delle tragedie attraverso deduzione ed azione viene abbandonato un istante prima che diventi ripetitivo, anche grazie all'opportuna introduzione di un antagonista umano. Continuando da qui il secondo volume si evolve verso una direzione narrativa più shonen, introducendo anche combattimenti in corpo a corpo alle già rocambolesche peripezie dei due protagonisti.
Il vero problema appare dalla seconda parte del volume, in cui la sospensione d'incredulità viene messa a dura prova dall'introduzione di un elemento ancora meno credibile dei poteri di Bekku e Kizaki. L'elemento viene inoltre introdotto in modo improvviso e forzato nella storia, tanto che già dalle prime pagine di questa seconda metà si capisce essere stato introdotto apposta per portare il manga ad una conclusione. In pochi capitoli vengono chiuse tutte le questioni e le sotto-trame che si erano aperte con il primo volume, si sente fortemente l'odore di soluzione sbrigativa che prescinde dalla coerenza e vediamo la parola 'fine' stampata a fondo tavola dopo appena due facciate di epilogo.

Una bella serie manga rovinata dalla seconda parte del secondo volume, che rappresenta un quarto dell'intera opera, insomma. È un peccato constatare ciò proprio dopo che gli autori Shigoro Hifumi e Gumi Amaji avevano dato dimostrazione di riuscire a creare una storia solida con un buon connubio di parti investigative e d'azione, per di più con un buon stile di disegno.
Resto comunque dell'idea che si tratti di una coppia di volumi che merita l'acquisto e che nel complesso rimane in ogni caso un bel manga.

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