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12 febbraio 2011

L'angolo dell'efficienza: manga belli per un solo volume

Arriviamo così al momento dello spendere poco: in altri termini bei manga presentati in comodi e pratici volumi autoconclusivi.

Là fuori esistono molte serie a dir poco epiche e bellissime che stanno andando (o sono andate) avanti da anni. Ushio e Tora sono 48 volumi, Slam Dunk sono 62, Vagabond sono attualmente 49 in prosecuzione e via dicendo...
Sono anni ed anni di collezione, un mucchio di soldi spesi a prescindere da quanto siano economici i singoli volumi. Insomma, se uno volesse approcciarsi al manga o avesse una momentanea necessità di distaccarsi dalle serie che sta leggendo in quel momento ne sarebbe moralmente devastato.


Veniamo dunque al punto: i volumi autoconclusivi, un'ottima idea per il rapporto costo/efficienza ma una potenziale arma a doppio taglio.

Perché?
Perché la potente e spietata industria del manga in Giappone permette di sopravvivere solo coloro che riescono a iniziare e proseguire una serie di successo (cfr. Bakuman). Se una serie s'interrompe sono guai seri.
Ma per far capire alle case editrici le proprie potenzialità, i giovani artisti, devono farsi conoscere mediante storie autoconclusive. Ci sono quindi storie belle che danno la possibilità al mangaka di farsi un nome e storie brutte che non vedranno mai la luce.
Nel mezzo ci sono poi le "storie degne di menzione", non tanto belle da meritare una serie ma neanche tanto brutte da essere completamente ignorate. Quindi vengono pubblicate, ricevono i loro giusti premi e chi si è visto si è visto.
Queste sono le storie che diventano poi volumi singoli.

Ma non tutti i volumi autoconlusivi nascono da questo processo, in alcuni casi nascono con il preciso progetto di essere tali (come moltissimi fumetti europei). Il problema è che senza informarsi non è possibile sapere questa cosa a priori e quindi comprare un manga in singolo volume può essere un azzardo.

Veniamo al dunque. Quali sono i volumi autoconlusivi degni della vostra attenzione?

Tokyo Snow White Project di Yuko Osada.
- Ronin Manga
Su questo ottimo manga non ho molto da aggiungere. Leggetevi la mia recensione se volete sapere cos'è.

La Voce delle Stelle di Makoto Shinkai e Mizu Sahara
- D/Books
Un rarissimo caso in cui un manga tratto da un anime sia bello. Un degno complemento al bellissimo cortometraggio omonimo (e venduto in coppia con esso) del one-man-army Makoto Shinkai. Una storia d'amore che collega due persone ad una distanza interplanetaria sempre più grande, una guerra che più si allontana e più viene ignorata. Una storia che fa del pathos il suo punto cardine senza apparire melensa (come purtroppo succede a 5cm per Second sempre di Shinkai, ma è un altro discorso). Un degno doppio acquisto.

Il Trasloco di Hiroaki Samura
- Planet Manga
L'autore de L'Immortale, uno dei fumetti più cruenti sul mercato, si cimenta con successo in un'ironica commedia moderna incentrata sui problemi amorosi e professionali di un gruppo di giovani adulti giapponesi. Molto divertente ed auto-ironico.


Springald di Kazuhiro Fujita
- GP Manga
Un massiccio volume dedicato alla leggenda metropolitana dello 'Spring Heeled Jack' che fece scalpore a metà del XIX secolo. Qui Fujita riesce a riproporre al meglio il suo stile sporco, diretto ed un po' ingenuo che aveva già segnato il successo di Ushio e Tora. Un ottimo misto di avventura e mistero in chiave vintage.

Uhm... ne ho trovati solo quattro in casa, pensavo di più. Sono comunque sicuro che là fuori ce ne siano ancora molti di validi, solo che al momento non mi vengono in mente.

I più attenti noteranno che non ho citato nulla di Jiro Taniguchi. Il fatto è che le opere di Taniguchi soffrono parecchio della soggettività del lettore, sia per lo stile dell'autore in generale, sia per lo stile delle singole opere. Ad esempio ricordo di aver apprezzato moltissimo L'uomo che cammina o Gourmet, ma per ogni pagina che leggevo de L'Olmo mi saliva sempre più la voglia di bruciarlo! Va bene avere uno stile molto rilassato e pacifico nelle storie, ma almeno mettici una trama, dannazione!

Ehm. Merita un discorso a parte.

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