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24 febbraio 2011

The Five Star Stories - Una Space Epic Manga Opera

Mi sto ascoltando Dayvan Cowboy dei Boards of Canada e mi appresto a recensire un altro grande manga.


The Five Star Stories è vecchio come il cucco. Mi ricordo che ne leggevo sparuti articoli con occhi sognanti sulla storica rivista "Mangazine" della defunta Granata Press e nella mia fanciullezza ne restai estasiato aspettando bramosamente il giorno in cui avrei potuto leggere in prima persona quest'epica storia.

Beh, dopotutto sono passati solo vent'anni da allora, stavo pure iniziando ad annoiarmi di aspettare.


Quando dico che The Five Star Stories è vecchio come il cucco non scherzo, Mamoru Nagano iniziò questo manga nel lontano 1986 e, se si escludono alcune sperdute ed introvabili pubblicazioni di dubbia legalità, non è mai ufficialmente approdato ai lidi italici fino ad ora.
Per cui devo ringraziare di cuore la Flashbook per aver riesumato quest'ammuffito cimelio ed averlo riportato al suo meritato splendore. Un ammuffito cimelio che ancora oggi continua ad essere pubblicato in Giappone sulle pagine dell'omnia e stra-nota rivista "Newtype" e sfornando un volume completo ogni tre anni circa (il volume più recente, il XII, risale ad aprile 2006 per cui non dovrebbe mancare molto al prossimo).

Ma non è da meno sui tempi nemmeno la storia narrata in quest'opera fantascientifica. Il manga si apre con un evento che vede la sconfitta dell'ultimo cavaliere nero e la caduta del regno di Chorus V, un evento che segna la fine di una guerra durata 900 anni e l'inizio del controllo dell'imperatore Amaterasu sull'intero ammasso stellare di Joker ed i suoi cinque sistemi.
Ma questo preambolo non è che l'atto finale di una catena di eventi iniziata mille anni prima e da qui, la narrazione, inizierà a raccontarci la storia vera e propria.
Siamo sul pianeta Addler ed il giovane ragazzo dall'aspetto androgino Ladioss Sopp si sta dirigendo verso la città di Bastogne dove sta per verificarsi un evento di estrema importanza: il debutto degli ultimi modelli di Fatima del dottor Balansh. Si deve sapere infatti, come viene già spiegato in modo enciclopedico nel primo volume, che i più importanti e micidiali mezzi da battaglia esistenti tra i cinque sistemi stellari sono i 'Mortar Headd', gigantesche armi antropomorfe alte una ventina di metri; ognuno di essi è un pezzo unico e richiedono decenni e decenni per essere costruiti. Il tornaconto della potenza che sprigionano è la loro estrema complessità ed un singolo pilota non riuscirebbe mai a controllarli. Si rivela quindi necessaria un'interfaccia tra la macchina e l'uomo, qualcosa che sia allo stesso tempo umano ed artificiale, in modo che possa comunicare con la stessa facilità sia con il pilota (chiamato Headdliner) sia con il Mortar Headd. Tale ruolo è ricoperto per l'appunto dalle 'Fatima', ragazze create artificialmente da scienziati che sono allo stesso tempo biologi ed artisti e cresciute in diverse fasi in bagni di coltura che ne accelerano la crescita ed inoculano le conoscenze necessarie direttamente nel cervello.
Va da se, quindi, che sia i Mortar Headd che le Fatima siano strumenti di un valore inestimabile nelle sorti di una nazione. Inoltre, per evitare conflitti tra i diversi Headdliner, è la Fatima stessa, nel momento del suo debutto, a decidere chi sarà il suo cavaliere per il resto della sua esistenza.
Ma ogni storia è priva di attrattiva se, prima o poi, le cose non vanno storte. Ed è proprio il caso di quanto nel primo volume accade in occasione del debutto delle Fatima Lachesis e Clotho (nomi presi dalle tre parche della mitologia Greca; Atropos, in questa fase della storia, è dispersa) e dell'amicizia che le lega al giovane Ladioss Sopp, amicizia che rischierà di creare enormi problemi diplomatici.

La storia procede ed evolve da qui, in un complesso groviglio di guerre, alleanze, tradimenti, strategie diplomatiche e articolati poligoni sentimentali. Il punto di vista si focalizza molto sulle vicende dei nobili che governano le varie casate a capo dei cinque sistemi stellari, dando un forte peso alle questioni politiche e militari, ma un'importante componente della storia si focalizza sulle storie umane dei singoli protagonisti, dotati di una vita propria al di fuori delle mere questioni nobiliari, tanto che in alcuni tratti sembra quasi uno shoujo manga. Sotto alcuni aspetti la storia è figlia dell'epoca in cui è stata scritta e quindi carica di quell'ingenuità e senso di continua meraviglia tipica degli anni '80.

Anche lo stile grafico, nel bene e nel male, rispecchia l'epoca in cui è nato. Lo stile ricorda vagamente quello delle opere dedicate ad un pubblico femminile, con linee evanescenti e appena accennate, mentre il design dei meccanismi è qualcosa di maniacalmente accurato dove tubature, piastre corazzate, bulloni e muscolature metalliche la fanno da padrone. Le prospettive dei volti, un po' inesatte, risentono invece di uno stile grafico ancora acerbo.
Decisamente opinabile è la scelta da parte della Flashbook di realizzare l'intero lettering a "macchina da scrivere" che da' al tutto un aspetto da produzione amatoriale, in aggiunta alla decisione di non tradurre i suoni onomatopeici dal giapponese costringendo il lettore a ricorrere all'intuito o a tenersi sott'occhio una traduzione dell'alfabeto katakana. Un po' di sforzo in più non avrebbe guastato.

Tirando le somme The Five Star Stories, per quanto vecchio, rappresenta un grande classico dei manga ed un'opera fantascientifica degna di rispetto. Una "Space Opera" con tutti i crismi ed i caratteri epici del caso insomma, che non sfigura di fronte ad altri grandi classici occidentali del genere.

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