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04 settembre 2011

Moonlight Act - Nuovo manga

Oddio, e adesso questo come ve lo spiego?


Kazuhiro Fujita, gente. Kazuhiro "Ushio e Tora" Fujita in persona che, dopo l'interrotta e mai proseguita parentesi di Karakuri Circus, torna con un manga che ci riporta ai fasti della sua opera più conosciuta.

E scemo io che lo noto solo adesso, considerando che sta già per uscire il nono volume in Italia.

Gekko è il nostro tipico teppista ultraviolento dal buon cuore di stampo "fujitiano". Ma, al contrario di Ushio, tende maggiormente a nascondere la sua voglia di aiutare il prossimo e quindi mente spudoratamente sulle proprie vere intenzioni ad ogni piè sospinto. Appare anche essere più cattivo nei modi di fare e molto più sovrumano come forza e resistenza.
Più che Ushio sembra quasi la versione umana di Tora, ma questa descrizione l'hanno pure capita in pochi.

L'altra protagonista è la sua amica d'infanzia di cui non ci è dato conoscere il vero nome, ma che tutti (proprio tutti) chiamano "Lady Teatro" per la sua bellezza e la sua capacità nella recitazione. Il suo ruolo è quello di rappresentare un contraltare a Gekko, una forza contrastante che ne devi l'indole violenta verso il bene o quantomeno cercando di evitare che faccia troppi danni. E l'unico modo che conosce per farlo ragionare è minacciarlo di raccontare pubblicamente tutti gli eventi imbarazzanti della sua infanzia.
Risultato: i due continuano a picchiarsi in modo anatomicamente impossibile come già facevano Ushio e Tora ai bei tempi.

Sarebbe tutto molto shoujo (a parte i pestaggi, le facce deformate maniacalmente e lo stile di disegno) se non fosse per la vera trama. Fujita è infatti riuscito a dar vita a qualcosa di davvero improbabile e renderlo coinvolgente: la leggenda vuole infatti che ogni dieci o vent'anni la Luna diventi blu e la sua luce faccia impazzire le fiabe. Le storie si stravolgono ed i personaggi impazziscono finendo dunque ad invadere il mondo reale, quello dei lettori.

La favola giapponese delle principessa Hachikazuki subisce questa sorte proprio mentre Gekko e Lady Teatro stanno chiacchierando; i personaggi secondari le si rivoltano contro e minacciano di ucciderla. Fortunatamente le arriva una telefonata (si, una telefonata nel Giappone feudale) dall'imperatore de "Il vestito nuovo dell'Imperatore" che l'avverte della situazione (questo mentre il suo popolo, invece che deriderlo come vorrebbe la fiaba, sta cercando di linciarlo) e riesce a fuggire appena in tempo uscendo da libro che Lady Teatro stava leggendo in quell'istante.
Con una capocciata leggendaria la principessa Hachikazuki imprime sul volto di Gekko il marchio della Luna presente sulla ciotola che ha come copricapo, facendolo così diventare involontariamente l'esecutore dell'Editto della Luna.

L'editto ha un solo articolo: "Le fiabe che la Luna blu ha fatto uscire di senno la forza del chiaro di Luna dovrà far tornare in sé". Gekko diventa quindi una sorta di super-eroe senza poteri (se non quello, per ora, di brandire la principessa Hachikazuki quando lei si trasforma in una mazza da oni) che avrà lo scopo di picchiare tantissimo i personaggi divenuti violenti e fuggiti dal proprio libro.

Avete idea di quanto sia difficile fotografare con una mano e reggere un manga con l'altra senza rovinarlo?

Kazuhiro Fujita ha uno stile molto particolare di disegno. È grezzo, spigoloso e non mantiene mai le proporzioni; ma si intuisce anche che non ha alcuna intenzione di disegnare diversamente. È lo stile che lo ha reso riconoscibile e peculiare, ed è anche lo stile che meglio si adatta al suo modo di raccontare le storie.
Io, personalmente, lo apprezzo moltissimo.

E così come il disegno si adatta alla trama, anche i personaggi si adattano tra loro. Gekko e Lady Teatro hanno un'ottima alchimia nel loro modo di intestardirsi ognuno sulle proprie idee e picchiarsi o ricattarsi a vicenda, la principessa Hachikazuki è un ottimo compendio al loro comportamento: ingenua sulle usanze dei nostri tempi e tendente a prendere sempre tutto sul serio.
Grazie a loro la trama scorre via molto bene, con scambi di battute a non finire e combattimenti grotteschi che non possono far a meno di riportare alla memoria quelli di Ushio e Tora. Nel primo volume spicca indubbiamente il Lupo Cattivo della fiaba dei "tre porcellini", grosso come un Gundam e capace di spazzar via il palazzo del parlamento, dove si erano rifugiati i porcellini, con un sol soffio.

Visto il tipo di storia potrebbe vigere il fantasma della ripetitività, ma conoscendo l'autore mi sento di poterlo escludere a priori.
Moonlight Act è un gran bel manga che consiglio particolarmente a chi già aveva apprezzato le precedenti opere di Kazuhiro Fujita. Dedicato anche a chi ama le trame innovative ed un po' strane.

Bello bello.

3 commenti:

  1. Mmm...sembra interessante.
    Visto che Ushio e Tora mi era piaciuto parecchio(minimizziamo dai! XD)direi che proverò a prendere il primo numero di questo per vedere com'è...si si...

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  2. "Sarebbe tutto molto shojo": ah, ecco perché mi piace, allora! E' merito della shojitudine intrinseca! ;-)

    Scherzi a parte, è davvero un gran bel manga... a volte è dura rendere tutto il "delirio" e i vari riferimenti in una lingua diversa dall'originale, altre ammetto che è proprio difficile capire cos'abbia in testa Fujita sensei, ma faccio il possibile perché anche i lettori italiani possano godersi questa bella storia.

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  3. E posso tranquillamente affermare che io, come tutte le persone che hanno seguito il mio consiglio su questo manga, ti ringrazio per averci permesso di leggere cotanta opera.

    Grazie sensei, attendo bramosamente la seconda parte del corso!

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