...secondo la mia opinione.
Quello degli anime e dei manga è un mondo talmente vasto che non ho minimamente idea di come finire questa frase.
Un enorme mondo in cui è facile perdersi, non smarrendo la via ma lasciandosi sfuggire alcuni momenti davvero indimenticabili. Motivo per il quale ho deciso di sana pianta di scrivere questo articolo cercando di sottolineare (con dovute protezioni in nero da evidenziare per leggere) quali siano stati i momenti più significativi nella storia degli anime/manga che ho avuto modo di fruire.
Partiamo con...
La più antica scena epica
Macross [episodio 6]: ATTACCO DAEDALUS
Macross è una vecchia serie del 1982 e capostipite di una delle saghe fantascientifiche giapponesi più seguite dopo Gundam. Nella scena in questione la razza umana, a bordo della gigantesca astronave trasformabile SDF-01, finalmente riesce ad ottenere la prima vera vittoria contro gli alieni Zentradi. E lo fa con una tattica dallo stile estremamente brutale: tutto quello che fanno è caricare tutti i robottoni da artiglieria pesante all'interno della nave da sbarco Daedalus, che funge da braccio destro dell'SDF-01 e tirare un pugno fortissimo usando la Daedalus come mano, facendola conficcare nella nave bersaglio! Poi, non contenti, aprire il portellone anteriore della Daedalus e sparare con tutto l'arsenale direttamente all'interno della struttura nemica! Una versione violentissima del Cavallo di Troia.
L'istante più soddisfacente
Ushio e Tora [volume 32 - edizione Star Comics]: TI VIETO!
Uno splendido fumetto che non mi stancherò mai di lodare e che temo non sarà mai conosciuto e letto quanto merita. In questo volume (il penultimo) siamo ormai prossimi al gran finale ed è tempo di sudate rivincite. Hyo è un cacciatore di mostri che ha votato l'intera sua esistenza a vendicare la morte della moglie e della figlia, divorate da un mostro sconosciuto. Hyo ha perso anche l'occhio destro contro la stessa creatura, sostituendolo poi con una sfera che gli permette vedere il mondo invisibile dei mostri. Poi, in un tragico frangente della storia, scopre finalmente che il nome della sua nemesi è Guren, un servo della terribile Maschera Bianca.
Nella scena in questione finalmente Hyo si trova a combattere contro Guren per l'ultima volta. Guren è molto più forte di lui ma in un ultimo disperato gesto Hyo si cava l'occhio destro con la mano e gli infila il braccio in gola, facendoselo strappare e divorare. Ma l'occhio era ormai carico fino alla saturazione dei fulmini di Guren ed il braccio totalmente avvolto di amuleti; quindi in un ultimo, appagante, momento Hyo urla: "IO TI VIETO!" sprigionando tutta l'energia magica accumulata ora nello stomaco del mostro che svanisce in un grido di disperazione.
Dopo così tanti numeri e così' tante vittorie ottenute da Guren nei confronti dei protagonisti è un momento che provoca una soddisfazione indescrivibile.
Il momento più commovente
Simoun [episodio 20]: IL FUNERALE
Simoun è molto, molto, più profondo e significativo di quanto non potrebbe apparire in superficie. Racconta di un gruppo di giovani vestali coinvolte, involontariamente o meno, in una guerra terribile solo perché le preghiere che rivolgono alla divinità Tempus Spatium si possono tradurre in devastanti armi belliche.
Nella scena in questione la sibylla Mamina ha perso la vita nell'episodio precedente, per salvare quella delle sacerdotesse della nazione nemica. Poco tempo dopo le sue compagne di squadra vengono a sapere che, non essendo di famiglia nobile, non ci sarebbe stato alcun funerale e che il suo corpo sarebbe stato semplicemente trasportato al suo paese natale. Ma queste non riescono ad accettare una scelta tanto arbitraria e, trasgredendo gli ordini, escono con i loro caccia e tracciano nel cielo i ri-majon (simboli magici dai poteri più disparati) preferiti di Mamina, restituendole così la dignità di essere una loro pari e celebrando in questo modo il suo funerale, come estremo saluto.
Nel frattempo un caccia nemico intercetta il trasporto adibito a portare a casa il cadavere della ragazza, abbattendolo. La sua bara precipita al suolo rivelandone il corpo esanime, lasciandolo giacere come addormentato in un campo di fiori bianchi.
Mai nella mia vita sono stato tanto coinvolto emotivamente in una scena di finzione, gli eventi, le immagini, i dialoghi e la musica creano una sinergia perfetta che va ad aprire i dotti lacrimali come un diluvio. Anche mentre sto scrivendo ora sento salirmi il magone.
La scena più angosciante
Narutaru [volume 6 - edizione Star Comics]: LOMBRICHI
Narutaru all'inizio sembrava un fumetto per ragazzini, con tanti mostriciattoli dalla forma buffa. Poi si scopre che alcuni ragazzi in grado di utilizzare questi mostriciattoli vogliono usarli per distruggere la società umana, si scopre che tutto il dolore provato dai mostriciattoli viene trasferito identico al suo utilizzatore, si scopre che tutti quelli con questo dono hanno qualche strana tara mentale e via via, aggiungendo altri particolari scabrosi tipici di Mohiro Kito.
Una ragazza dotata di questa speciale connessione viene pesantemente maltrattata dalle compagne di classe, invidiose dei suoi voti e del suo stato sociale, che le fanno bere acqua con dentro un lombrico ed altre scelleratezze da liceali. Combattuta tra le compagne che la odiano per i suoi voti alti ed un padre che la disprezza se non ottiene sempre il massimo, ad un certo punto, crolla.
Manda la sua creatura a casa della compagna a capo delle sue seviziatrici, le uccide il fratello davanti agli occhi spiaccicandogli la testa contro il muro, le blocca la bocca con una mano e sfruttando la capacità delle creature di replicare all'infinito ciò con cui vengono a contatto le fa ingurgitare una quantità insopportabile di lombrichi vivi, facendole visibilmente gonfiare lo stomaco. Quindi le infila un dito nella vagina e ne fa uscire lentamente uno spuntone acuminato che la perfora dall'interno per poi porre fine alle sue sofferenze strappandola in due all'altezza della vita.
Una scena davvero terribile, che descrive a cosa può arrivare una mente disperata giunta al limite della sopportazione e, soprattutto, una chiara dimostrazione di quanto sia malata la mente di Mohiro Kito (inteso in senso non dispregiativo).
Me ne verranno in mente altre, ne sono sicuro, ma non ne faccio una rubrica perché va un po' a sovrapporsi con "Momenti Epici".
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