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21 febbraio 2012

La Ballata di Halo Jones

Detesto il concetto di "super-eroe", lo trovo puerile, sopravvalutato ed abusato (e non ci sono Nextwave o Deadpool che tengano, amici). Per questo molti potrebbero pensare ch'io detesti anche i fumetti americani, ma per fortuna nella patria di Batman c'è anche altro.


E, strano che possa essere, in questo "anche altro" c'è Alan Moore, che attraverso Watchmen e V for Vendetta aveva proprio scritto di super-eroi. Ma questo è un mondo folle ed io non ho intenzione di dilungarmi in spiegazioni.

La Ballata di Halo Jones è un notevole racconto diviso in tre libri, ambientato in un futuro distopico ed old-school ci racconta la straordinaria vita di una ragazza qualsiasi, rispondente al nome di Halo Jones.

La nostra storia parte nell'anno 4949 o qualcosa del genere, siamo in un'area al largo di Manhattan chiamata "Il Cerchio", un immenso complesso galleggiante di abitazioni dove vengono sbattuti disoccupati ed immigrati da altri pianeti. Qui vive Halo Jones assieme alle sue tre coinquiline ed un micidiale cyber-cane da difesa, qui è dove alcuni eventi drammatici daranno vita al suo impressionante ed anti-climatico viaggio nel cosmo.
Nessuna meta, nessuno scopo, solo la voglia di andarsene "fuori".

Immaginate il marciume della società attuale espanso su tutta la galassia, disoccupazione interplanetaria, guerre colossali combattute da esaltati, folli ed imbecilli, pianeti rocciosi talmente grossi che persino il tempo viene deformato dalla forza gravitazionale, robot impazziti, delfini senzienti (ed infinitamente più intelligenti degli umani, come insegna Douglas Adams), culti di drogati di musica ed altro ancora.

In questo fumetto Moore ha realizzato un universo folle ma perfettamente coerente con se stesso, in cui persino il gergo usato comunemente è deformato in maniera simile a quanto succede in Arancia Meccanica di Kubrik - ma in modo più "futuristico". Un fumetto che sembra partire lentamente, ma in cui ad ogni pagina la storia accelera, fino ad arrivare alla parola "fine" con la sensazione di aver davvero visto tutto.
Un'ottima opera di fantascienza in vecchio stile, ma con l'originalità ed il tocco geniale di Alan Moore. Sicuramente non il suo miglior fumetto, ma ciononostante una perla sconosciuta persino da molti appassionati del genere.

Da leggere.

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