I videogiochi hentai non sono un fenomeno a se stante, talvolta evolvono in serie animate.
Ed evolvendosi si trovano di fronte tre strade: diventare l'anime hentai del videogioco hentai, diventando così un'opera nel migliore dei casi mediocre e realizzata con i piedi; diventare un noioso anime sentimentale che riceve molto più successo di quanto non meriterebbe, come Clannad; diventare un bellissimo capolavoro dando vita ad una nuova saga slegata dall'hentai originale che gode tra i propri autori Gen Urobuchi.
Kanon è una via di mezzo tra la seconda e la terza opzione, strettamente legato al già citato Clannad per autori ed ambientazione, ma indubbiamente più bello e meno conosciuto.
La scena che vi vado a presentare avviene nel dodicesimo episodio, in cui il nostro protagonista assoluto Yuichi invita al ballo di scuola la strana ed asociale cacciatrice di spiriti Mai. Il ballo sembra filare perfettamente liscio e finalmente Mai sembra finalmente liberarsi del disprezzo che il resto della scuola prova nei suoi confronti, ma le cose non andranno come sperato.
La cosa più azzeccata di questa doppia scena è l'uso delle musiche. In particolare il combattimento: se si fosse usata una musica marziale o epicheggiante sarebbe stata una scena di combattimento come molte altre. Gli autori hanno invece avuto l'ottima intuizione di usare una tragica sinergia di violini che, più che sottolineare l'abilità con la spada di Mai, va a sottolineare la perdita da parte della ragazza d'ogni possibilità di conquistare l'amicizia dei suoi compagni di scuola e, nel contempo, il compromesso che si trova a dover accettare per salvare la cara amica Sayuri.
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