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07 ottobre 2011

Akaboshi - Primo volume

Ed ogni tanto anch'io leggo manga palesemente shounen, così per passarmi un po' il tempo. Questo non si distingue dalla massa, ma se cercate una nuova serie sul genere "picchia e picchia" potrebbe fare al caso vostro.


Per chi avesse giocato ai primi videogiochi della serie Suikoden (i primi due sono molto belli, li consiglio) avrà uno strano déjà-vù sentendo che anche qui si parla delle "108 stelle del destino" e la loro missione per spodestare un governo dispotico ed ingiusto.

Siamo in un'ipotetica Cina del 1112 e la giovane e sprovveduta Cuilian cerca di farsi un nome spacciandosi per uno dei banditi Ti Tian Xing Dao ma rischiando di finire in guai seri contro un trio di nerboruti. A salvarla svogliatamente ci penserà un guerriero fortissimo dall'indole pigra che, da lì in poi, finirà per trascinarsi appresso la ragazza nelle sue avventure.

Veniamo quasi subito a scoprire che il ragazzo, di nome Dai Zong, è in realtà un vero membro dei Ti Tian Xing Dao e vaga per la Cina sconfiggendo i malvagi ufficiali provinciali ed assoldando nuovi membri per la potente banda a cui appartiene. Lo scopo dei Ti Tian Xing Dao, a detta del loro capo, sarà quello di raggiungere il numero di 108 membri scelti tra i più forti guerrieri della Cina in modo da poter così avere buone probabilità di sconfiggere l'esercito imperiale composto da un milione di soldati.

I Ti Tian Xing Dao sono quindi composti da un manipolo di soggetti strani, molto forti e capaci di strane tecniche di combattimento, soggetti dei quali iniziamo a fare conoscenza già dal primo volume. Così tra spadaccini, spie e monaci guerrieri abbiamo lo stesso Dai Zong che è armato di un'enorme spada smussata, crepata ed arrugginita che diventa nelle sue mani un'arma micidiale che brucia ogni cosa surriscaldandosi per l'attrito con l'aria.

Il manga è molto simpatico, un cocktail di azione ed avventura con frequenti gag comiche qua e là. Lo stile di disegno è esattamente quello che si cercherebbe in ogni buon shounen che si rispetti: carico di prospettive dinamiche, chiari-scuri, linee cinetiche ed adeguatamente dettagliato. Non fa certo gridare al capolavoro artistico, ma è uno stile molto piacevole.
I dialoghi sono i classici scambi di battute ad effetto e la storia è una sequenza di pretesti per giustificare i combattimenti; in altri termini il classico fumettone adolescenziale di gente che si picchia.

Bella l'ambientazione, belli i personaggi (forse un po' stereotipati, ma nel marasma non ci si fa caso), belli i combattimenti. Un granello di sabbia nel deserto nel suo genere d'appartenenza, ma un buon manga se questo genere non vi ha stufato.

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