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13 luglio 2011

Kami-sama no Memo-Chou - Primo Episodio

Volevo recensire molto altro, ma le aspettative del pubblico vanno soddisfatte. Siamo forse di fronte ad un Gosick in chiave moderna? Non proprio, anche se la protagonista è più o meno la stessa cosa. Così di primo acchito, questo anime, mi piace.


E pensare che non volevo nemmeno vederlo, tuttavia il primo episodio m'è capitato per puro caso nel disco rigido ed avevo venti minuti liberi.

Fujishima Narumi, 16 anni, studente giapponese delle superiori:


Con questa immagine credo di aver rappresentato alla perfezione quanto sia originale il nostro protagonista nell'idea e nella caratterizzazione. Fortunatamente di questo ne sono a conoscenza anche gli autori dell'anime (cosa molto rara), in quanto gli altri personaggi (i veri protagonisti, a mio avviso) lo etichettano più volte come "individuo privo di presenza scenica".

La trama che riguarda il nostro insignificante è del genere "Ciao tipo, visto che passavi di qui per caso che ne diresti di darci una mano con le nostre indagini?" e per "darci una mano" s'intende assumerlo forzatamente come galoppino.


Il caso in questione, nel primo episodio, è una faccenda tutt'altro che leggera, inerente una caso di prostituzione di una liceale e la scomparsa di una sua cara senpai.
Ma la parte davvero interessante dell'anime è il gruppo che si occupa delle indagini: un piccolo manipolo di nerd male in arnese che agisce sotto la copertura di un negozio di ramen & granite, dal quale prendono anche i fondi facendo consegne nei momenti di buco. Detto gruppo di disadattati sociali si vede formato da un maniaco delle macchinette da pachinko, uno studente universitario patito per le simulazioni di guerra dal vivo ed un perdente che si comporta da gigolò ed ha la particolarità di avere la patente automobilistica. A coadiuvarli ci sono Ayaka, l'unica vera lavoratrice part-time del negozio di ramen & granite e compagna di classe dell'inutile protagonista e quindi il loro capo, la mente geniale che li manovra: Alice, una ragazzina che vive reclusa nella propria stanza circondata da decine di computer, attraverso i quali riceve ed elabora quantità colossali d'informazioni sul mondo.


Lo sconclusionato gruppo riesce a risolvere i casi affidatigli sfruttando proprio le insane manie dei propri componenti. Così i vari Hiro, Tetsu e Shousa si occuperanno rispettivamente di intervistare ragazze, chiedere informazioni a polizia o delinquenza generica ed installare sistemi di spionaggio mentre l'insignificante Narumi sfrutterà il fatto di essere insignificante.

Come ogni giallo che si rispetti arriviamo alla soluzione del caso verso la fine dell'episodio, con un'Alice che spiattella tutto il mistero in una volta sola e portando tutti i soggetti coinvolti ad affrontare le proprie responsabilità.


La trama procede in modo lineare senza particolari cali di ritmo, inserendo qua e là qualche sprazzo comico per stemperare un po' la crudezza del caso che stanno seguendo. Menzione particolare per la piccola banda di mafiosi a cui i protagonisti chiedono aiuto, una riuscita gang di deficienti.

Un buon anime, sorretto principalmente dalla particolarità dei suoi personaggi e da cosa riescano a fare affidandosi a sole risorse artigianali. Buona l'atmosfera che si viene a creare e l'intrico della storia. Ma su questo preferisco aspettare d'aver visto ancora un paio di episodi.

Graficamente molto godibile, ma del resto è negli standard attuali, senza presentare particolari peculiarità.

Un buon inizio per una serie che non sfrutta biecamente gli espedienti a cui potrebbe dare adito...


Ecco, tipo questo.

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