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15 luglio 2011

Hot Detective Tsubaki - Primo volume

Un autore giapponese esplora un genere nuovo per i manga: i fumettacci erotici da caserma. O almeno così mi è sembrato.


Incredibile cosa riescono a fare alcuni mangaka di questi tempi, stavolta sono riusciti a rievocare i fulgidi tempi di Lando, Il Tromba, Jacula ed Oltretomba...

Mi vedo questo Hot Detective Tsubaki come il parto di una tempesta di cervelli di questo livello:
"Cosa piace al pubblico?"
"La gnocca!"
"E va bene, ma a parte questo che generi dovremmo sondare?"
"Ah, uhm... alla gente piacciono le storie di detective..."
"Si, sono un classico che funziona sempre. E poi?"
"Beh, anche il Giappone feudale piace un fottio."
"Va beh, ci siamo scervellati abbastanza, facciamo il manga buttandoci dentro tutto questo."
"Grande idea!"

Così nasce questo geniale manga in cui vediamo protagonisti un artista che si vede costretto a disegnare immagini porno per guadagnarsi da vivere ed una detective dall'intuito ineguagliato. Il tutto ambientato nel Giappone Feudale.

Il risultato finale è talmente imbarazzante da essere ridicolo.
Chiarisco subito una cosa: non è propriamente un hentai. È un manga fortemente scollacciato in cui si vedono scene di sesso, ma auto-censurate dalle inquadrature. Scene di sesso giustificate in due casi su tre unicamente dal lavoro del protagonista e nel caso restante da esigenze di trama non ben precisate.

Abbiamo quindi la parte investigativa che continua ad altalenarsi tra deduzioni talmente geniali da essere effettivamente impossibili a momenti d'idiozia infinita. La protagonista, ovviamente, ha sempre il caso già risolto nella mente ai primi due o tre indizi; come ad esempio il percorso logico "donna sopravvissuta dopo che le è stato tranciato un orecchio" -> "alla sua nascita ci sono stati evidentemente dei problemi durante il parto". Al contrario il protagonista maschile, che le fa involontariamente da assistente, non è in grado di vedere alcuna correlazione tra tre casi di omicidio in cui alla vittima è stato asportato l'orecchio sinistro.
E via così tra scene in cui lui si dimostra un idiota e lei dimostra (a quanto pare) di aver letto in anticipo la sceneggiatura del manga per quindi inventarsi storie improbabili per dimostrare di essere intelligente.

La parte grafica è l'unica parte che si salva dell'intera opera. Visto il genere che occupa molta cura è stata realizzata nella rappresentazione dei corpi umani, anche se tutte le donne che vediamo hanno immancabilmente come misure 90-60-90. I casi di omicidio sono truculenti al massimo, con sangue e budella che si mostrano gioiosamente al pubblico ed anche il resto del comparto grafico è buono, seppure non si faccia particolarmente distinguere dalla media grafica attuale.

Insomma un manga che vorrebbe essere misterioso ed eccitante, ma che risulta solo essere banale e pecoreccio.
Andate a leggervi piuttosto i vecchi numeri di Maghella o Il Montatore, che sono più o meno allo stesso livello ma con meno pretese.

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