Blood C - Primo Episodio

Prima era Blood: the last Vampire, poi Blood+ ed ora questo Blood C. Una visione dei vampiri ben distante da quella romantica creata da Bram Stoker ed un promettente nuovo capitolo di questa discontinua saga.

Ed ancora mi chiedo cos'accidenti c'entrino le CLAMP con un anime di questo genere.

Come ho già scritto, quella di Blood è una visione dei vampiri ben poco romantica. Qui vengono semplicemente definiti "chirotteri" (che poi sarebbe l'ordine dei mammiferi a cui appartengono tutte le specie di pipistrelli) e sono orrende bestie dall'aspetto sgraziato, dannatamente difficili da uccidere e capaci di mutare il loro aspetto in umani. Nel primo Blood: the last Vampire potevano essere uccisi solo facendo perdere loro grandissime quantità di sangue in un solo istante (come ad esempio squarciandoli con una spada usando una forza terribile), nel secondo Blood+ potevano morire solo se il loro sangue entrava in contatto con una seppur insignificante quantità del sangue di Saya (e qui ritorniamo alla storia del "prescelto-che-solo-egli-può-fare-tutto" che mi è sempre stata qua, all'altezza delle prime sterno-costali). In questo terzo Blood C pare che ci si sia allontanati dall'idea protagonista-centrica del secondo e si sia passati ad un più interessante "colpirli dove fa più male".

La Saya di questa terza incarnazione è una nerd occhialuta, goffa ed un po' tonta (e qui già sentiamo l'influenza delle CLAMP) studentessa delle superiori che divide la propria giornata tra l'occuparsi del tempio di suo padre (si, è anche una miko), fare colazione al bar del classico tipo figo-amichevole-ma-che-non-oserebbe-mai-saltarle-addosso (uhm, stiamo ancora parlando delle CLAMP, no?), andare a scuola cantando una canzoncina (scena del tutto inutile della durata di un minuto e dieci secondi!) e quindi occuparsi del suo lavoro part-time: ammazzare i chirotteri.

Improvvisamente tutta la sua goffaggine si tramuta in pura destrezza da combattimento e capacità tattica. Il combattimento contro lo stranissimo chirottero camuffato da statua buddista è davvero ben orchestrato e ripaga di tutte le amenità precedentemente profuse durante l'episodio. Ottime scelte di sceneggiatura vedono Saya combattere in un lago profondo pochi centimetri subendo attacchi che fanno male solo a vederli (tra cui va fatto plauso all'innaturale resistenza dei suoi legamenti delle vertebre cervicali, chiunque altro sarebbe rimasto tetraplegico).
A fine combattimento una fanciulla coperta di sangue prende atto di ciò che ha appena compiuto e quasi se ne spaventa.

Questo primo episodio è il classico "primo episodio introduttivo" in cui vengono buttati dentro tutti quelli che saranno gli elementi ed i personaggi dell'intera serie senza ancora approfondire nulla. Vediamo quindi come sia il padre di Saya a procurarle i lavori di caccia ai vampiri e di come la sua scuola abbia delle delle stranissime idee su quale sia la divisa ufficiale (nera funerea a bande rosse sangue con un catenaccio al collo, dei punkettoni gotici devono aver preso possesso della presidenza).
Come da perfetto stile CLAMP i maschi sono dei manichini con le spalle larghe e privi di muscolatura superficiale e già dai primi momenti si manifesta quello che è il "gradiente CLAMP di omosessualità generalizzata", secondo il quale ogni personaggio debba provare un qualche livello di attrazione verso un esponente del proprio stesso sesso, senza essere necessariamente gay. Tale livello non è mai zero.

Fortunatamente finora il "gradiente CLAMP di omosessualità generalizzata" riguarda unicamente le due gemelle zozze compagne di classe di Saya.

Essendo un episodio introduttivo è ancora difficile capire come sarà il resto della serie. Certo, che dovendosi scontrare direttamente con cotanti predecessori non si prevede una lotta facile.