Climber, tratto da un romanzo venduto in Giappone, si inserisce orgogliosamente nella schiera dei "manga sportivi", e come tale sarà sicuramente molto apprezzato dagli appassionati di scalate.
Ed io non mi annovero tra questi.
Ciononostante Climber si dimostra essere un buon manga. Protagonista è il taciturno ed asociale Buntaro Mori, nel ruolo dello studente appena trasferito carico di mistero. Immediatamente Mori viene preso di mira dal semi-teppista Miyamoto a cui non va a genio il suo fare solitario. Ma come ogni buon manga a tema sportivo, il primo nemico è in realtà il rivale che aiuta il protagonista a migliorarsi, Mori è infatti affascinato dal free-climbing e l'unica ragione della sua esistenza sembra essere quella di scalare il vicino monte Takatori senza l'aiuto di nessuno. Dal canto suo Miyamoto fa parte di un team di free-climbers di cui fa parte anche il loro professore d'inglese Onishi, che diventerà presto mentore di Mori, spinto dal suo talento come scalatore e preoccupato perché non si ammazzi cercando sfide troppo azzardate.
Lo stile di disegno è molto moderno, con una grafica pulita e quasi asettica. Con uso di ausili digitali per la rappresentazione dei fondali e delle attrezzature, ed uso esclusivo dei retini per le ombreggiature, come ogni buon manga dedicato ad un pubblico di appassionati sportivi che si rispetti.
La trama procede linearmente senza alti e bassi, andando sempre al punto e lasciando all'introspezione psicologica solo il minimo spazio indispensabile. Tanto che a volte sono portato a chiedermi come sia possibilmente tratto da un romanzo con un uso così estensivo della narrazione per immagini.
Per il resto i dialoghi e la storia procedono come ci si potrebbe aspettare da un manga sportivo, con una forte componente riguardante le tecniche e gli aspetti metabolici ed una componente ausiliaria che ci lascia intuire i rapporti amorosi con le ausiliarie presenze femminili.
Complessivamente è un bel manga sul mondo del free-climbing, con tanto sudore annesso, che riesce egregiamente nel suo campo. Tuttavia non credo che andrò avanti a leggerlo, visto il mio scarso interesse verso l'argomento trattato.
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