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18 maggio 2011

La Fenice

Realizzato tra il 1978 e il 1995, con l'aggiunta di un capitolo realizzato nel 1956, La Fenice rappresenta una delle più grandi opere del panorama giapponese. Facendo un parallelo rappresenta per i manga ciò che è La Divina Commedia per la letteratura.


E pertanto si tratta di un'opera antica, datata, di difficile appiglio sull'utenza odierna; ma allo stesso tempo completa, ricca di significato, pathos ed infinito ingegno letterario.

Non mi dilungherò oltre sull'autore. Osamu Tezuka è già conosciuto da ogni appassionato di manga, e chi non lo conosce troverà su internet informazioni decisamente più dettagliate e complete di quanto possa scrivere in un semplice post.

Dirò solo che leggendo questo fumetto si capisce quanto fosse stato un genio.
La Fenice rappresenta un'opera che giostra attorno all'idiozia umana, numerose storie ambientate in mondi e tempi diversi, girano attorno alle ambizioni irraggiungibili, qui rappresentate dall'immortalità raggiunta bevendo il sangue della fenice, e di quanto queste possano distruggere la vita delle persone, sia che vengano raggiunte o meno.

Storie complesse, lunghissime, che talvolta si protraggono per anni, secoli o addirittura millenni, in cui partendo da un evento molto piccolo si possono generare eventi epocali, vediamo le situazioni dei protagonisti cambiare completamente, vediamo interi mondi che si trasformano sospinti dalla logica degli avvenimenti, amori, rivalità, amicizie e fedi nascere, morire e cambiare completamente. Una volta nata una storia è impossibile prevedere in quale direzione andrà, tanto che non sempre vediamo i "buoni" vincere e i "cattivi" perdere. E talvolta è persino difficile distinguere gli uni dagli altri.

Tezuka ci mostra attraverso la Fenice le migliaia di sfumature dell'animo umano, come le persone cambiano di fronte alle rivelazioni che si palesano davanti ai loro occhi. Vediamo astronauti dispersi nello spazio sopravvivere su un pianeta inospitale, tramutarlo lentamente per sopravvivere e generare così il seme che porterà alla nascita della civiltà secoli dopo; civiltà che poi tornerà al nulla per l'inganno di un uomo. Vediamo un brigante perdere tutto, diventare uno scultore ed un bonzo ed infine un profondo portatore di saggezza. Vediamo un giovane ragazzo dedicare l'intera sua esistenza ad uno scopo e riuscire a raggiungerlo solo nell'istante della sua morte. Vediamo i buoni diventare cattivi, vediamo i potenti diventare deboli e vediamo il bellissimo ed eterno ciclo della vita sognato in una sola notte da un uomo.

Tra pura fantasia e riferimenti ad episodi storici della cultura giapponese assistiamo ad un'autentica stesura di poesie per immagini. Per quanto il famoso tratto dell'autore appaia primitivo e sgraziato paragonato a quello di altri famosi autori, la regia delle inquadrature e la resa grafica delle azioni rimangono su livelli eccellenti.
Per quanto piatto e semplicistico appaia lo stile, non un solo particolare viene trascurato e nella sua magnificenza di semplici dettagli ci viene comunicata sempre l'esatta emozione che la scena intende trasmettere. In modo chiaro e diretto.

L'intera saga prevede sedici volumi, di cui sono usciti in Italia già i primi quattordici. Tra storie fantascientifiche, antiche o moderne, tra protagonisti saggi, sprovveduti o folli non c'è mai rischio di incappare in qualcosa di prevedibile, rappresentando una lettura avvincente e profonda in ogni sua pagina.
Consigliato a tutti.

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