Come ogni buon sito che si rispetti, anche questo, festeggiando il fatto di essere indicizzato da un sito di vendita di calcolatrici scientifiche a Kuala Lumpur (e ancora non riesco a capacitarmene, ma è così), deve a suo modo sottostare alla tribolazione dello stilare una classifica su qualcosa.
Si, le "TOP 10" sono un modo immediato per farsi dire cosa ci piace e criticare con un "questo tizio non capisce una fava" quando non mette al primo posto ciò che piace a NOI.
Non è uno scherzo, in buona parte dei casi quando leggiamo un recensione o una classifica lo facciamo solo per avere conferma di quelli che sono già i nostri giudizi e poter poi criticare malamente con aria di superiorità le opinioni altrui. Motivo per il quale una classifica di ben dieci posizioni sarebbe una lenta ed inutile tortura per chiunque non abbia i miei stessi gusti, per cui ci ho pensato un po' ed ho deciso in un primo momento ad accorciarla a cinque posizioni.
Ma erano comunque troppe, per cui ho deciso di stilare due classifiche di UNA posizione. La numero uno e basta.
Le due classifiche in questione vanno in ogni caso spiegate nel perché del loro essere: "L'anime che amo di più" e "Il miglior anime" sono due cose ben differenti. Sono perfettamente cosciente della soggettività delle opinioni ed anche all'interno della nostra mente i gusti funzionano in un modo un po' strano.
"L'anime che amo di più" è una scelta di cuore, del tutto indipendente dall'effettiva qualità dell'opera. Rappresenta quanto mi abbia appassionato una determinata serie a prescindere da tutti i suoi difetti specifici; è esattamente come quando ci si innamora di una persona: può essere bruttina, stupida o insopportabile, ma per delle ragioni del tutto inspiegabili e non catalogabili si finisce per innamorarsene comunque. E non ci si può fare nulla.
"Il miglior anime", invece, è una scelta tecnica. Rappresenta l'insieme della qualità di tutti i singoli fattori che lo compongono: animazione, storia, regia, musiche e tutto il resto. Una scelta molto più "fredda" della precedente, ma non di minor importanza.
E veniamo al dunque.
L'ANIME CHE AMO DI PIÙ:
Già, Simoun, l'anime con le aviatrici lesbiche. Siamo in un mondo in cui tutte le persone nascono di sesso femminile e raggiunta la maggiore età devono recarsi alla Fonte per decidere quello che dovrà essere permanentemente il proprio sesso. Tuttavia esistono potentissimi artefatti magici chiamati Simoun che possono essere attivati solo ed esclusivamente da chi non ha ancora compiuto questa scelta, motivo per il quale, in condizioni di necessità, le Sibille di Simoun possono posticipare il momento in cui dovranno fare la scelta finché i loro servigi saranno richiesti (ed è anche la ragione per cui non si può parlare di vero e proprio lesbismo). Nella nostra storia la teocrazia di Simulacrum è in guerra con la vicina nazione di Argentum e per difendersi fa largo uso delle Sibille di Simoun (organizzate in "cori" da dodici persone e sei Simoun biposto) come armi da guerra. Il potere dei Simoun, infatti, è quello di tracciare simboli nel cielo chiamati Ri-Majion dai quali provengono effetti di qualsiasi natura, molti dei quali di carattere distruttivo. La trama si focalizza sul gruppo delle "Coro Tempesta", dodici giovani sibille coinvolte in questa guerra e costrette a volte contro la loro volontà ad eseguire un compito ben diverso da quello di offrire preghiere alla loro divinità Tempus-Spatium: uccidere altre persone. Una storia che fa del pathos la sua colonna portante con una marcatissima focalizzazione su quelle che sono le diverse personalità delle protagoniste e presentante, fra l'altro, quella che è probabilmente la scena più emozionante e strappalacrime dell'intera storia degli anime. Il coinvolgimento che ho avuto nei confronti di questa serie è stato tale che, mentre terminava l'ultimo episodio, sono stato preso persino dal magone perché non avrei mai più rivisto i personaggi che fino al quel punto avevano dato vita a quella bellissima storia.
Sigla d'apertura:
IL MIGLIOR ANIME:
Xam'd lost memories, una serie inizialmente nata solo per il Playstation Network giapponese. Una trama di cui è difficile parlare senza concorrere in rovinose anticipazioni, per cui mi limiterò a dire che il giovane Akiyuki viene coinvolto suo malgrado in un incidente terroristico dal quale una strana forma di vita inizierà ad infettare il suo corpo e a dargli strani poteri. Da qui inizia una storia che risulta essere in continua evoluzione di episodio in episodio, senza mai apparire banale o prevedibile in nessun momento. Una sequenza infinita di citazioni dalle opere di Miyazaki (spiriti in stile Mononoke Hime, macchine volanti a la Laputa, una ragazza che è identica a Nausicaa, spicchi di vita a la Kiki Delivery Service e via dicendo...), belle animazioni, bei disegni, belle musiche ed ottimi dialoghi belli complessi. Un complesso di tutto il meglio del meglio che l'animazione giapponese abbia da offrire, senza mezzi termini.
Sigla d'apertura:
Massì, dai, già che ci sono do' un piccolo scorcio di un'altra classifica.
L'anime che, nonostante mi faccia apertamente cagare, continuo a guardare
Vincitore: Strike Witches.
Grazie, grazie.
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