Guardando dal passato fino a giorni nostri le innumerevoli serie nate dall'universo di Armored Trooper Votoms risulta evidente come, assieme allo stile di narrazione, si sia evoluto progressivamente anche lo stile di disegno tecnico e concettuale di personaggi, ambientazioni e soprattutto meccanismi.
In particolare vorrei porre l'attenzione per la precisione sul capitolo realizzato in quest'epoca, Shining Heresy e su uno stile di disegno che ha rappresentato il momento apice del mecha-design.
Questo, che considero essere finora il miglior capitolo della saga, esce nel 1994 e porta con se l'onere di continuare un'avventura interrotta ben dieci anni prima. In questi dieci anni le tecniche di disegno hanno dimostrato un'impennata qualitativa incredibile; siamo negli anni in cui finalmente l'occidente inizia a capire che i cartoni animati non sono necessariamente un prodotto per bambini e gli autori giapponesi ne hanno immediatamente approfittato.
In questi anni i maggiori sforzi vengono dedicati nella realizzazione di opere specificatamente dedicate all'home video: gli OVA (Original Video Animation - altrimenti conosciuti anche come OAV).
Gli anime in OVA si distinguono immediatamente dalle loro controparti per la televisione pubblica: la qualità è infinitamente migliore, contano meno episodi e non hanno limiti imposti dalla censura televisiva.
Uno degli aspetti che traspare di più sul fatto qualità è proprio il design di meccanismi che i grafici riescono a raggiungere in quest'epoca.
Improvvisamente i mecha non sono più degli scatoloni in cui la corazza esterna nasconde furbescamente gli improbabili meccanismi interni, sono diventati più plausibili. Turbine, cavi, pistoni e tantissime tubature ora la fanno da padrone, l'attenzione ai particolari si fa maniacale e non c'è più un solo punto nelle strutture in cui non faccia mostra di se una qualche forma di meccanismo funzionale.
Il letto in cui riposa la cyborg Teitanya è già un esempio |
La complessità del mecha-design raggiunge il suo apice, non è importante il fatto che i singoli componenti servano effettivamente a qualcosa, ma è importante che tubature, cavi e ingranaggi occupino ogni centimetro quadrato possibile. Inoltre le forme esterne passano dalle squadrature lisce degli anni '80 a veri complessi di forma quasi organica, pieni di curve, bombature, budella metalliche; l'importante è riempire di particolari.
La cosa impressionante è che il tutto è degnamente animato, ogni componente si muove come dovrebbe, in modo fluido e senza incertezze nel susseguirsi dei fotogrammi.
La base orbitale del primo e secondo episodio è un altro fulgido esempio del design "organico" |
Un'altra cosa che risalta è la qualità delle colorazione, in netta contrapposizione con i colori piatti degli anni '80 e con gli stacchi netti d'ombra degli anni 2000, qui vediamo un uso massiccio delle sfumature. Del resto non c'è altro modo di rendere a dovere la pienezza delle forme metalliche in tutta la loro corposità. I colori sono tendenzialmente scuri e freddi, persino i riflessi di luce sono leggermente velati, fatta eccezione per i materiali vetrosi sui quali abbondano lens-flares artigianali.
L'uso delle sfumature di colore la fa da padrone |
Dette sfumature calano drasticamente di fronte alla necessità di animazioni più frenetiche |
Anche i nuovi AT introdotti con Shining Heresy offrono un sistema ottico incredibilmente complesso e meccanico |
Ma dal momento che val più la pratica della grammatica vi presento qui uno spezzone di Madox-01, il quale, sebbene uscito nel 1987, anticipava tutti gli elementi fondamentali del mecha design presente anche in Shining Heresy. Da notare la fase iniziale in cui vediamo evidenziati tutti gli elementi meccanici che rendono onore a questo stile in una spaventosa quantità di dettagli, accompagnati da uno stile d'animazione ineccepibile.
Ultimo esempio in ordine cronologico di questo magnifico stile è il tanto-bello-quanto-sconosciuto Crest of the Stars del 1999, di cui non mancherò di scrivere in futuro.
Nessun commento:
Posta un commento