Un ottimo horror fantascientifico, per i primi 20 minuti. Poi diventa un orrendo episodio dei Pokemon.
Dicembre 2012 (data scelta a caso, eh?): un virus chiamato 'medusa' tramuta improvvisamente le persone in pietra senza alcuna distinzione di nazionalità, età, razza o sesso. Il virus diventa rapidamente una pandemia globale e si inizia a temere per l'estinzione della razza umana. Come risposta all'imminente tragedia la società Venus Gate si propone di scegliere un campione di 160 persone via lotteria per metterle a dormire in freezer in attesa della scoperta di una cura alla malattia. Il freezer in questione è una struttura chiamata ALICE in grado, fra le altre cose di interagire con i sogni dei dormienti.
Si tratta di un particolare molto importante per far capire quanto sarà deludente alla realtà dei fatti la scoperta del mistero celato dietro tutta la trama.
Selezionati e propriamente messi a nanna i 160 ospiti si risvegliano in un mondo completamente diverso da quello lasciato durante la veglia.
Ecco, non proprio il più tranquillo dei risvegli. |
Fatta la strage, dei 160 pazienti iniziali restano vivi in sette: una studentessa giapponese (e chissà come mai, è la protagonista), un poliziotto afroamericano, un ex-galeotto coperto di tatuaggi, un bambino che ho sperato crepasse per tutto il film, un'infermiera bionda che legge 'La bella addormentata nel Bosco' come fosse la Bibbia, un tizio con gli occhiali ed un politico italiano il quale, guarda a caso, è un vecchio opportunista corrotto (tanto per non ringraziare chi ci da' quest'immagine all'estero... e non sto parlando di nessuno in particolare!).
"Più ti guardo e più vedo in te il volto dell'amore, mi sbaglio?" |
Non racconterò ulteriori particolari della trama, anche perché arrivato a questo punto è solo una discesa inarrestabile nella fiera delle banalità, per cui passo ad analizzare il comparto tecnico.
Se pensate che questi modelli 3D siano patetici aspettate di vederli in movimento. |
Alla prima scena d'azione, e quindi tutte le scene d'azione a venire, tutti personaggi disegnati a mano diventano fin troppo evidentemente dei modelli 3D. Il passaggio non è troppo evidente all'inizio, ma appena ci si accorge della differenza (e, credetemi, non ci vorrà molto) l'effetto risulta particolarmente fastidioso. I personaggi diventano in effetti sintetici nell'aspetto e i loro movimenti si rendono meccanici e privi di naturalezza, tanto che sembra di vedere un filmato di gioco di 3D Custom Girl. Il distacco con le scene in cui questi sono realizzati nel caro buon vecchio 2D diventa talmente marcato da provocare un sincero senso di disgusto.
Ed è un vero peccato, perché a parte questo il comparto tecnico è di tutto rispetto; non c'era davvero bisogno di ricorrere a tali espedienti.
Per quanto riguarda l'impianto audio le musiche fanno il loro dovere, ma senza infamia e senza lode non lasciano certo un ricordo indelebile nello spettatore.
Si, proprio il genere di creatura necessario per dare credibilità alla pellicola... |
Tanto per iniziare mi piaceva molto l'idea del gruppo di pazienti che si svegliano in un mondo abbandonato, chissà quanti decenni nel futuro senza sapere cosa fosse successo nel frattempo. Giocare molto più su questa cosa avrebbe dato quel giusto senso di angoscia per dare vita ad un buon horror fantascientifico.
Gran peccato.
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