Azumanga Daioh, Lucky Star, A Channel, Nichijou e decine di altri, tra cui questo Kill Me Baby. Tutte commedie basate sulle gag ad ambientazione scolastica.
Ognuna è simile alle altre ed ognuna ha un qualche fattore che la contraddistingue. Ma per riuscire a spiccare ci vuole qualcosa di più, ed è un qualcosa che appartiene a Kill Me Baby? No, a quanto pare no.
Yasuna è la nostra classica studentessa delle superiori, la sua amica e compagna di classe Sonya invece no: è un'assassina professionista.
Questo significa per Yasuna l'impossibilità di arrivarle alle spalle senza vedersi spezzato un polso (e lo fa ogni volta!), il fatto di farsi insegnare tecniche letali ma inutili per l'auto-difesa ed avere a che fare con un comodo apribottiglie umano.
Sonya, dal canto suo, è un esempio abbastanza atipico di assassino. È terrorizzata dagli scarafaggi, dai fantasmi, dalle storie dell'orrore e dai cani.
Più avanti nell'episodio veniamo introdotti ad un terzo personaggio, la ninja Agiri. Sorniona, tranquilla e più o meno allo stesso livello di Sonya come abilità.
L'anime gioca molto sugli stereotipi del "fare le cose da assassino" ed il "fare le cose da ninja", le protagoniste stesse sono gli stereotipi della protagonista inutile, della ragazza tsundere e della tranquillona, che rendono molto facile la costruzione delle gag come già ormai dalla notte dei tempi degli anime a questa parte.
Le trovate comiche ci sono, ma per la maggior parte sono fiacche e strappano un sorriso a stento oppure fanno ridere ma ci mettono troppo tempo per arrivare al punto. D'altro canto stiamo anche parlando di un primo episodio, che notoriamente è sempre quello più debole in questo tipo di anime. Era già successo ad esempio con Azumanga Daioh dove il primo episodio non arrivava mai a nulla e con Lucky Star dove per tutto il primo episodio mancava Yagami che nel resto della serie crea un'alchimia perfetta con Konata.
Viene comunque da chiedersi se la formula possa essere ancora efficace o se ormai lo stesso insieme di elementi reiterato ancora ed ancora non abbia definitivamente scassato gli attributi genitali.
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