Ammirate l'originalità delle copertine |
Fino a che punto un fumetto è capace di travalicare le epoche? Un manga come Hokuto no Ken forse non sarebbe più proponibile nell'attuale panorama fumettistico nipponico.
Troppo compìto e sentimentale per un pubblico maschile, troppo violento e ruvido per un pubblico femminile. Eppure questo è un fumetto che principalmente parla di fratellanza ed amore, un fumetto che al di la di sangue e budella parla di onore, rispetto ed amicizia.
Un fumetto simile forse non avrebbe più questo grande successo nel pubblico odierno perché non si rivolge e nessuno in particolare, non segue alcuna tendenza culturale, ma cerca di parlare a tutti. Se guardiamo oltre alle scene di carneficina che continuano ad adornare ogni tavola vediamo l'eterna battaglia di un uomo che cerca di riportare un brandello di giustizia ed amore in un Mondo ostile e violento il quale costringe ostilità e violenza nei cuori di chi vuole sopravvivere.
Più di un folle, in passato, ha paragonato Kenshiro al concetto di "Superuomo" di Nietzsche in quanto "superiore ad ogni uomo" e "portatore di nuovi valori". Kenshiro infatti non vince usando la crudeltà, come fanno i suoi nemici, ma vince votando la propria forza alla compassione, dimostrando così a tutti che per primeggiare non sono necessari i valori negativi.
Eppure la sua guerra personale, per quanto costellata da continue battaglie vinte, pare destinata alla sconfitta, di fronte ad un Mondo che non sembra mai cambiare.
Quella di Kenshiro è una vita di continue tragedie, in cui si vede costretto ad assistere alla morte di innumerevoli compagni e versare maschili lacrime di fronte alla nobiltà d'animo degli uomini che si sacrificano per un bene superiore.
Al giorno d'oggi alcuni aspetti possono sembrare ridicoli, come ad esempio alcune parentele che sbucano fuori dal nulla, scontri dall'esito prevedibile o guerrieri che si cavano un occhio da soli per dimostrare la propria onestà, ma nel contesto stesso della trama non sfigurano poi tanto e non appaiono mai fuori luogo od incoerenti.
Un manga diretto, lineare, un po' antiquato ma sempre solido, portatore di messaggi positivi attraverso immagini negative, in parole povere un grande classico con tutti i crismi. Non lo considero una lettura obbligatoria per ogni lettore che si rispetti, ma è comunque una delle più importanti opere nel panorama giapponese.
Peccato che poi gli autori abbiano subìto lo stesso destino artistico di Mark Hamill...
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