Siamo nel futuro e la razza umana ha iniziato a colonizzare altri pianeti. Poi le colonie decidono di ribellarsi al governo centrale e non è la trama di Gundam.
Perché qui gli abitanti dello spazio, invece di scagliare colonie spaziali sulla Terra, hanno deciso per una soluzione più pacifica ed efficace: mettere al proprio soldo dei pirati per fare continue azioni di disturbo contro l'Alleanza Stellare.
Siamo a cent'anni dopo tali avvenimenti e Kato Marika, una studentessa con notevoli abilità di pilota che si guadagna da vivere in un maid café, è all'oscuro del fatto che sua madre era una piratessa molto famosa, così come il suo ormai defunto padre.
Com'è, come non è, arrivano due tizi della ciurma dei suoi genitori, che la stavano osservando da giorni, e le dicono che dovrà ereditare sia l'astronave che il titolo di pirata sotto licenza governativa.
Com'è, come non è, arriva nella sua classe una misteriosa studentessa trasferita che ricorda fin troppo la nota Akemi Homura di Puella Magi Madoka Magica e che ha molto probabilmente qualcosa a che fare con la faccenda dei pirati spaziali.
Com'è, come non è, il giorno dopo il locale in cui lavora Marika si riempie di loschi figuri, arriva la compagna di classe misteriosa, un tizio dell'aereoporto vuole prendere in custodia Marika, la compagna misteriosa interviene e la salva dal funesto rapitore, sparatoria ed un'astronave nello spazio che sta li a non fare niente.
Fine dell'episodio.
Buona la realizzazione tecnica, buone le musiche, ma ci sono troppi elementi che lasciano intendere quanto questo Mouretsu Pirates rischi di essere un prodotto mediocre pensato per il grande pubblico più che un'opera dotata di un'identità propria. La protagonista, i legami famigliari, la semplicità delle situazioni in cui si trovano lasciano molto da intendere - e la cosa non mi convince affatto.
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