Rivedendo il caro buon vecchio Le Ali di Honneamise in versione ad alta definizione e rimasterizzata in edizione giapponese originale mi ha portato alla mente non pochi dilemmi.
Le Ali di Honneamise arrivò infatti qui in Italia, taaanti anni fa sotto forma di VHS commutando dalla versione americana. Ergo, era l'adattamento dell'adattamento.
Ora, io quella VHS l'ho vista talmente tante di quelle volte da poter recitare a memoria ogni dialogo dall'inizio alla fine con un margine d'errore molto basso.
Si, questo film d'animazione m'è piaciuto un bel po'.
Ma guardando la versione digitale, quella originale giapponese, ho notato una serie di differenze più o meno importanti rispetto a quella che avevo sempre visto. Vuoi per un voluto lavoro di censura, per un adattamento al mercato occidentale o per delle semplici sviste di traduzione.
Diverse differenze sulle quali vorrei qui disquisire, da vero nerd fanatico.
Iniziamo da come viene dipinto il protagonista, Shirotsung Lhadatt, per tutta la durata della pellicola. Nella versione occidentale è difficile inquadrarlo con chiarezza, sembra un personaggio che salta da alti e bassi d'intelligenza, passando da discussioni filosofiche ad autentiche uscite da idiota. Nella versione originale, con i suoi dialoghi ed i suoi comportamenti il suo profilo psicologico è invece molto chiaro: è davvero tonto!
Un'altra cosa che si nota nel suo complesso è che, fortunatamente, nell'edizione giunta in Italia non c'è stata alcuna opera effettiva di censura. Tutte le scene, anche le più scabrose (vedi foto), sono state mantenute com'erano nell'originale.
Forse proprio perché limitato al solo mercato del video casalingo e forse anche perché sapevano che non avrebbe fatto un quantitativo di vendite tale da sollevare grossi polveroni.
Un altro punto degno di interesse sono i dialoghi tra Shiro e Matti. Nell'edizione giunta da noi arrivavano a punte filosofiche che vorrebbero essere profonde ma risultano del tutto slegate dal contesto, peraltro con uno Shiro improvvisamente intelligentissimo.
Quindi quella che era una semplice discussione sull'abbandonare o meno il Corpo Spaziale del Regno diventa un'osservazione sull'ironia di aprire una panetteria e l'esistenza umana.
Molto più avanti i due si trovano a parlare in un mercatino chiedendosi, viste le implicazioni del lanciare un razzo nello spazio, se loro siano i "buoni" o i "cattivi" della situazione. Nell'edizione occidentale ogni riferimento alla realtà del film viene persa e quello di cui parlano è una pura dissertazione sul fatto che la realtà esista o sia solo un'illusione.
E parlando di dialoghi, nella scena in cui Tchallichammi e Majaho partono in nave il frastuono sovrasta ogni voce e non si sente una sola parola del loro scambio di battute con Shiro. Tuttavia nell'edizione occidentale sono riusciti ad ideare delle battute dal nulla il cui significato mi è ancora ad oggi oscuro (o, alternativamente, mi rifiuto di capire).
Altre aggiunte non richieste sul comparto sonoro riguardano gli abitanti della cosiddetta "Repubblica" (che nella nostra versione ottiene un vero nome proprio in "Repubblica di Gaver"). Originariamente parlano una lingua, propriamente sottotitolata, del tutto estranea a quella degli abitanti di Honneamise, che ricorda vagamente l'intonazione dell'inglese, in modo da sottolineare le differenze culturali tra le due nazioni in guerra fredda.
Dai noi i dialoghi sono stati semplicemente tradotti già nel doppiaggio, eliminando questa differenza e lasciandosi dietro uno strascico di sottotitoli in giapponese nel tutto fini e se stessi per un pubblico occidentale.
Ultima differenza degna di nota è l'atteggiamento generale dello staff del Corpo Spaziale nei confronti di Shiro. Vista l'importanza mediatica del lancio del primo uomo nello spazio è logico pensare che un elemento fondamentale di tutto questo sia che il soggetto torni sul pianeta vivo, vegeto, sano e salvo. Nella versione originale i membri dello staff sono continuamente in tribolazione per riuscire a venire a compromessi per garantire la sopravvivenza del pilota con le risorse tecnologiche a disposizione. Certo, in alcuni momenti la pellicola ironizza un po' facendo sembrare che questa non sia la priorità assoluta della missione, ma questo è dovuto alle mille implicazioni coinvolte nel tutto.
Nella versione occidentale la sopravvivenza del pilota sembra invece essere proprio l'ultima delle preoccupazioni dei progettisti e dei suoi commilitoni che la glissano come "del tutto trascurabile".
Mah. Va bene ironizzare un po', ma qui si perde di credibilità.
Grazie per l'attenzione.
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