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07 gennaio 2011

Recensione: Suzumiya Haruhi no Shōshitsu (La Sparizione di Haruhi Suzumiya)

Una delle serie più note di sempre torna per il grande schermo con gran classe e riesce a fare ammenda per i discutibili episodi 'Endless Eight'.

Penso che siano in pochi a non conoscere la trama di base di Haruhi Suzumiya no Yuuutsu (La Malinconia di Haruhi Suzumiya per i meno internazionali) e a quei pochi non interesserà gran ché leggere queste recensione. Ergo, salterò a piè pari tutta la parte in cui dovrei spiegare che Kyon è un semplice studente delle superiori coinvolto nelle folli vicende che vedono un esper di nome Itsuki Koizumi, un'aliena di nome Nagato Yuki e una viaggiatrice del tempo di nome Asahina Mikuru intenti nel rimettere a posto le potenziali catastrofi generate da Haruhi Suzumiya, una ragazza del tutto inconscia del fatto di essere Dio.

Un altro giorno, un altro Mondo
Giappone, liceo North High. Dicembre è arrivato portando con se un micidiale freddo siberiano, la vita scorre nell'illusoria normalità di sempre ed i membri dell'SOS Brigade organizzano i primi preparativi per un'imminente festa di Natale. La solita giornata in cui Haruhi veste Mikuru in modo imbarazzante ed elargisce democratici ordini assoluti. La solita giornata in cui Koizumi è il tirapiedi del capo, Mikuru una svampitella, Yuki un'automa e Kyon vede sfumare ogni tentativo di ragionare con Haruhi.
Un normalissimo mondo da condividere con viaggiatori del tempo, alieni, esper e divinità. Un mondo che diventerà ancora più normale dal giorno dopo.

Un altro mondo o questo mondo?
Giappone, liceo North High. Il giorno dopo.
Kyon, nel solito gelo polare, viene svegliato di malo modo dalla sorella; ma qui finisce la routine. Taniguchi sembra aver completamente dimenticato il dialogo avuto con Kyon appena il giorno prima ed Haruhi non si presenta in classe.
Il tutto appare ancora accettabile finché Kyon non si rende conto che Haruhi non è presente nel registro di classe, non lo è mai stata, nessuno dei compagni l'ha mai sentita nominare, sembra non essere nemmeno mai esistita e quel che è peggio, la prova assoluta che non si può trattare di uno scherzo, il banco di Haruhi non è libero, ma occupato da Ryoko Asakura, la letale, pericolosissima Ryoko Asakura.
Panico. Mukuru e la sua inseparabile compagna di classe Tsuruya non si ricordano minimamente di lui. Itsuki non si trova da nessuna parte e Yuki sembra essere l'unica a riconoscerlo, ma per ragioni ben diverse da quelle in cui sperava.
Si tratta di un mondo parallelo o è lo stesso mondo completamente stravolto? Cosa ha generato tutto questo?

Conoscere e risolvere questi problemi non ci porterà che ad una parte di tutta la complessa vicenda in cui è stato coinvolto e di cui solo lui sembra esserne cosciente.

Per chiunque conosca la serie sa che quest'immagine rappresenta puro terrore!
La Sparizione di Haruhi Suzumiya ha una trama apparentemente semplice all'inizio, ma sempre più complessa con il progredire della storia e raccontarne ancora un minuto comporterebbe un'imperdonabile anticipazione. E questo è un film che merita di essere visto e goduto in ogni suo minuto.
Un film dal ritmo inizialmente molto lento, quasi privo di una colonna sonora di sfondo, interamente incentrato sui lunghi dialoghi interni del povero Kyon, come già ci avevano abituato le due serie tv. Col passare del tempo i dialoghi lasciano gradualmente sempre più spazio all'azione, man mano che le vicende trovano una soluzione si generano nuovi problemi con un ritmo che non definirei proprio incalzante, ma sostenuto.
La colonna sonora, come già scritto, è quasi del tutto assente, fatta eccezione per poche scene chiave. La qualità grafica, come già ci hanno abituato un po' tutte le opere più recenti, è a livelli superlativi.
Non un solo fotogramma d'intercalazione è stato risparmiato, persino i personaggi che fanno semplicemente parte dello sfondo sembrano vivi come lo sono normalmente solo i protagonisti e nessun particolare è stato tralasciato. Suzumiya Haruhi no Shoshitsu è un'autentica gioia per gli occhi.

Non so perché, ma questa nuova Yuki mi sembra molto più... interessante
Cronologicamente (termine d'obbligo per queste serie) il film si colloca dopo la fine delle vicende narrate nelle serie tv e risulta particolarmente incomprensibile senza l'aver visto un episodio chiave della seconda. Il lungometraggio dura, guarda a caso, due ore e quaranta minuti, esattamente come otto episodi televisivi. Un caso o un chiaro segno di volersi scusare per l'incomprensione generata dagli 'Endless Eight'? Mere supposizioni.

Vi lascio con un domanda retorica: preferireste vivere nel vostro mondo di tutti i giorni o in un mondo in cui esper, viaggiatori del tempo ed alieni sono all'ordine del giorno?

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