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06 gennaio 2012

Ode a Five Star Stories

Si, non è solo l'anime Nichijou a meritarsi un'ode, ma anche questo magnifico manga.


Arrivati all'ottavo volume sono giunto alla conclusione che questo fumetto è in assoluto uno dei migliori manga attualmente in pubblicazione in Italia, e non ho alcun intenzione di lasciar passare la cosa inosservata.

Inizialmente pensavo fosse semplicemente la rappresentazione lineare di mille anni di vicende all'interno dell'ammasso stellare del Joker, poi si scopre che a tratti la storia assume alcune deviazioni non lineari, si espande sia in tempi che spazi differenti, andando, in alcuni capitoli, a lambire altri capi dell'universo e punti temporali in cui la frase "Ho dormito per 65 milioni di anni!?!?" non è affatto figurativa.

Five Star Stories è un'opera spaziale con tutti i crismi. Epica, complessa, non lineare e carica di forti personalità che primeggiano le une sulle altre.
Questo manga ha nel concetto delle Fatima e dei Mortar Headd una propria mitologia definita e granitica in cui non è possibile interfacciarsi ai colossali umanoidi meccanici senza un computer vivente che funga da interfaccia, ed in cui è impossibile vincere una guerra senza far ricorso a questi micidiali macchinari.

È una saga in cui non si capisce dove finisca la tecnologia ed inizi la magia, in una compenetrazione quasi senza soluzione di continuità tra le due cose ed in cui entrambe le cose sono dettagliatamente descritte nelle loro logiche di funzionamento più intime (come, ad esempio, il modo in cui il bilanciamento di un colosso di dodici metri venga influenzato dalla semplice perdita di uno scudo).
Una saga dove un imperatore vive per millenni (ma forse anche milioni di anni) tenuto in vita dalla forza della magia. Dove un micidiale assassino e la sua fatima psicopatica vengono messi dall'imperatore in persona al comando di un Mortar Headd altro quasi quattro volte tutti gli altri, dove c'è dell'ironia persino nel mezzo di una sanguinosa battaglia, dove i draghi sono creature quasi divine che possono abbattere da soli intere corazzate interstellari, dove il disegno dei meccanismi è qualcosa di spettacolare.

Un fumetto fantastico, talvolta tanto complicato da essere incomprensibile, talvolta tanto stupido da far ridere (le scene con la nobile Aisha, soprattutto), sorretto da una trama coerente ed enorme e da uno stile di disegno affascinante e in vecchio stile.

Un'opera obbligatoria per ogni buon fan della fantascienza.

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